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Venerdì, 19 Aprile 2024
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L’associazione AREL è pronta a dar battaglia sull'edificazione di Tor Chiesaccia

L'associazione AREL denuncia le condizioni dell'area intorno a Tor Chiesaccia e chiede la restituzione degli oneri d'esproprio e la realizzazione del ponte sul GRA

Non sembrano intenzionati ad arrendersi i residenti di Fonte Laurentina difronte alle edificazioni in zona Tor Chiesaccia. “AREL ora dice basta all’uso indiscriminato del suolo, allo scempio dell’Agro Romano, alla contiuana violazione dell’articolo 9 della Costituzione che recita La Repubblica promuove lo sviluppo e la ricerca scientifica e tutela il paesaggio ed il patrimonio storico ed artistico della Nazione”.

IL COMPLESSO DI TOR CHIESACCIA - Il riferimento è proprio alla Torre Chiesaccia, meta di “pellegrinaggi” da parte dei pittori centroeuropei interessati agli ultimi lembi di Agro Romano. “Non è più possibile tollerare la costruzione di palazzi sul complesso della Tor Chiesaccia,  espropriato con i soldi dei residenti per diventare parco pubblico – incalza Riccardo De Cristiano, Presidente di AREL -  non è possibile che Caltagirone e soci edifichino su un’area con un vincolo monumentale. Non è possibile che si continui a costruire a Tor Pagnotta 2 nonostante la convenzione stipulata col Comune prescriva, al primo punto, la realizzazione delle opere di viabilità” si legge sul blog di Fonte Laurentina e Tor Pagnotta 2.

LE RICHIESTE -  “Ogni giorno perdiamo ore nel traffico perché il comune non vuole far sentire la propria voce. Tocca quindi ai cittadini onesti agire per vie legali,per questo chiediamo il vostro supporto per le azioni legali che vogliamo intraprendere”. In sostanza, quello cui l’Associazione AREL mira, è la “Restituzione degli Oneri d’esproprio: il parco unitario da 17 ettari non è stato creato, nonostante sia stato pagato, anzi vi hanno edificato sopra; uno stop alle costruzioni, in quanto illegittime poiché è praticamente stato violato ogni punto della convenzione; obbligare il consorzio Tor Pagnotta 2 alla costruzione del ponte sul Raccordo; far rispettare l’articolo 9 della Costituzione. Dopotutto – conclude De Cristiano – che diranno della nostra generazione i nostri nipoti?”

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