Ciclabilità, la #romaostiappedali compie due anni: "Il nostro è uno stile di vita"

Partenza in piazza Marconi, sotto l’Obelisco dell’Eur. Ed arrivo alla “Rotonda” di Ostia. Venti chilometri da percorrere in fila indiana, attraversando la Cristoforo Colombo per raggiungere il mare. Durante gli ultimi circa due anni, centinaia di ciclisti si sono cimentati in quest’impresa. Sfidando le stagioni, sempre in sella alla propria bici. E sempre con la stessa richiesta: creare condizioni sicure per i ciclisti che vogliono pedalare sulla Cristoforo Colombo.

LA MISSION - “Diciamo che quest’aspetto è venuto meno, perché dal Campidoglio ci è stato comunicato che non ci sono risorse da dedicare alla nostra proposta – spiega Roberto Mieli, tra gli storici organizzatori della manifestazione – è rimasta però la voglia d’incontrarsi una domenica al mese, per percorrere insieme questo tratto di strada. Sembra poi che gli automobilisti si siano abituati al nostro passaggio, che avviene con tutta calman nella corsia centrale della Colombo. In questo modo ricordiamo loro anche quanto sia importante rispettare chi si sposta in bicicletta”.

UNO STILE DI VITA - Per i ciclisti che non ne avessero ancora avuto esperienza “la #romaostiappedali è divertimento allo stato puro” ricordano gli organizzatori, sempre molto attenti all’aspetto ludico dell’iniziativa. “La biciclettata non è una gara, ma una pedalata da fare in compagnia, al ritmo delle persone più lente”. Infatti, all’appuntamento “partecipano spesso  famiglie e bambini”. Per questo“durante la passeggiata nessuno resta indietro, ci si aspetta sempre,  perché lo scopo – ricordano sempre gli organizzatori - è quello di arrivare tutti insieme alla Rotonda di Ostia. Poi, una volta giunti al mare, ognuno farà come meglio crede: qualcuno si butta in acqua; altri preferiscono mettere le zampe sotto al tavolo di un ristorante”. Dopotutto, come viene sottolineato in ogni edizione, "la romaostiappedali è uno stile di vita".