Teatro, musica, contributi video ed apericena. La serata di Sabato 28 marzo, coinvoglerà tante energie nella parrocchia di San Gregorio Barbarigo. Qui infatti, a pochi passi dalla fermata della metro Eur-Laurentina, l’Associazione 60 Miglia ha organizzato un’iniziativa ricca di spunti, per avvicinare due popoli separati da una lingua di mare. La serata infatti, sarà dedicata alla riscoperta della cultura albanese.

L'ASSOCIAZIONE - “Sono ormai 5 anni che la nostra associazione è attiva a Boriç, un piccolo villaggio nel nord dell’Albania, ed ora vogliamo contribuire alla divulgazione della cultura e delle tradizioni albanesi in Italia”  ha spiegato Francesco Dauri, vicepresidente dell’associazione 60 Miglia, impegnata da anni nell' organizzazione di campi estivi di volontariato nel piccolo centro rurale .

L'ISOLAMENTO - Recentemente è stato anche avviato un ambulatorio di primo soccorso e un centro fisioterapico in collaborazione con l’Associazione Fisioterapisti Albanesi. Un progetto “nato dall’esigenza di garantire assistenza sanitaria alla popolazione locale – continua Dauri – attualmente priva di ambulatori o ospedali facilmente raggiungibili”. Il problema dell’isolamento poi, non genera ricadute negative solo sull’accesso alla sanità. Anche raggiungere le scuole, spesso fatiscenti, non è facile. Per questo l’associazione ha attivato una borsa di studio, per consentire ad un ragazzo o una ragazza di Boriç, di poter frequentare le scuole superiori nella vicina città di Scutari.

L'INCONTRO DI CULTURE - “Albania Coast to Coast”, questo è il nome dell’iniziativa di Sabato, permetterà alla cultura della seconda comunità straniera più numerosa, di essere un po’ meno “forestiera”. Nel corso della serata infatti, nel teatro parrocchiale, saranno suonate musiche tradizionali, proiettati documentari video ed andranno in scena reading teatrali. Non mancheranno testimonianze sulla vita e la realtà albanese grazie agli ospiti che saranno presenti direttamente da Boriç. Il tutto sarà condito da un apericena che unirà pietanze italiane e shqipetare (albanesi).

UNO SGUARDO SINCERO - “Quella che presenteremo sarà la nostra esperienza – ha concluso Dauri – che, seppur limitata al nord dell’Albania, riesce ad esprimere con veridicità la realtà di un paese in crescita, eterogeneo e ricco di contraddizioni. E’ uno sguardo vero, sincero, il più possibile oggettivo ed esterno alle dinamiche locali e che porta le esperienze delle persone conosciute lungo la nostra strada percorsa in questi 5 anni”.