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Prostituzione all'EUR: “La proposta di Santoro è una coperta corta”

Il Movimento 5 Stelle teme che l'aumento dei controlli nelle strade dell'Eur possa avere conseguenze sulle periferie e l'Agro romano che diverrebbero "ancor più luogo di meretricio"

La lotta al degrado nelle strade dell'Eur, potrebbe avere delle conseguenze inattese. La proposta per arginare la prostituzione nelle vie del Pentagono, elaborata dal Presidente Santoro e riscritta con il contributo dell'opposizione di centrodestra e della Lista Marchini, non è piaciuta al Movimento Cinque Stelle che, al momento del voto, ha deciso di astenersi.

PROVVEDIMENTI GIA' APPROVATI - “Giovedì è andato in scena l'ennesimo teatrino della politica che ha approvato un atto di indirizzo politico  contenente disposizioni già approvate in atti precedenti  e che, quindi, dovevano essere già operative” fanno notare i Pentastellati dalle pagine del loro blog municipale. Per supportare la propria asserzione, nello stesso blog sono stati riportati i precedenti quattro atti che il Municipio, dal 2012, aveva già votato.

LA COPERTA CORTA - “Il progetto di perseguire i reati collegati alla prostituzione solo in alcune aree, per agevolare il controllo delle Forze di polizia, è inaccettabile. Invece di pretendere maggiori uomini e mezzi o nuovi modelli di sicurezza, attraverso il Sindaco, il Prefetto, Renzi o Alfano l’ormai celebre Presidente del Municipio Andrea Santoro tira una coperta corta con una Ordinanza” incalzano Alessandra Agnello e Giuseppe Mannarà, Consiglieri del M5S.

LA PROSTITUZIONE IN PERIFERIA - Il problema che i Pentastellati vedono delinerarsi, è che “Il IX Municipio vuole la prostituzione nelle aree isolate”. A loro dire con la proposta passata nel parlamentino di via Silone, si “rischia di incidere sulla sicurezza e sul decoro nelle aree più isolate; le attenzioni saranno concentrate sulle aree residenziali, nei parchi ed altri luoghi frequentati dai cittadini mentre la periferia e l’Agro romano saranno ancora di più luogo di meretricio. Il consociativismo della sinistra e della destra ha prodotto un grande bluff. E poi  - concludono Mannarà ed Agnello - saremmo noi i demagoghi?”

L'ASTENSIONE -  A fronte di tali obiezioni, verrebbe da chiedersi per quale ragione il Movimento Cinque Stelle non abbia votato contro il documento passato in Consiglio Municipale. “La nostra scelta è risultata coerente rispetto al fatto che, lo scorso marzo, avevamo votato favorevolmente una risoluzione sull'educazione all'affettivitità. Inoltre – sottolineano Agnello e Mannarà  –  c'è un altro aspetto che nel documento passato in Aula ci trova d'accordo: bisogna arrivare ad una legge nazionale. Per queste ragioni –  concludono i due Pentastellati – abbiamo deciso di astenerci”.

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