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Dopo l'incendio un lungo letargo. Il futuro della Scuola dei Lillà resta un rebus complicato

In un quartiere anagraficamente anziano la scuola materna fatica ad ottenere iscrizioni. I cittadini lanciano un appuntamento per deciderne il destino

La facciata è ancora annerita dall'incendio che, nell'inverno del 2016, ne ha danneggiato la struttura. Da allora la Scuola dei Lillà,  nel quartiere di Decima, sembra essersi addormentata. Non è un bel sogno quello che però la vede protagonista. I danni all'ingresso non sono mai stati riparati. Nel frattempo l'erba è cresciuta e nessuno ha provveduto a tagliarla. Ora ovvolge i pochi arredi ludici rimasti in giardino. Nell'insieme, regna una sensanzione di desolante abbandono.

Le poche iscrizioni

L'incendio del 2016 era arrivato in un momento delicato. Decima è un quartiere particolare. Ha recentemente festeggiato i cinquant'anni dalla sua fondazione ed infatti è stato uno dei primi ad essere realizzato nel territorio municipale. La sua popolazione, sul piano anagrafico, non è più giovanissima. E complice l'assenza del tempo pieno, la scuola nel 2016 aveva ricevuto poche iscrizioni. Da qui la decisione di lasciarne i cancelli chiusi.

L'indiscrezione infondata e l'incendio

Vedendo la struttura inutilizzata, i residenti hanno cominciato a domandarsi quale fosse il destino della struttura. Qualcuno ha diffuso l'indiscrezione che al suo interno sarebbero stati ospitati dei richiedenti asilo. Alcune trasmissioni televisive hanno dato eco a questa suggestione, peraltro priva di fondamento, e per qualche giorno la bufala è divenuta piuttosto insistente. Le fiamme sono arrivate poco più tardi ed hanno in qualche modo lasciato sul terreno un problema. A distanza di quasi due anni infatti resta da decidere cosa fare di quella struttura.

L'appuntamento civico

Sabato 29 settembre il Comitato di Quartiere di Decima Torrino ha deciso di organizzare un incontro per discutere sul futuro dell'edificio. "Sappiamo che il Municipio ha intenzione di ridurre le classi da tre a due, in modo da recuperare spazio per realizzare una sala mensa" spiega Maurizio Sapora, presidente del CdQ. Le scarse iscrizioni ottenute dalla scuola materna, erano infatti imputate all'impossibilità di garantire il tempo pieno alle famiglie. "A nostro avviso così non si risolve nulla, perchè le scuole vicine non hanno liste d'attesa – osserva Sapora – a noi piacerebbe invece destinare l'edificio a laboratori artigiani, dove poter imparare mestieri. E non ci dispiace neppure l'idea di aprirvi una biblioteca popolare, dove magari organizazare anche un doposcuola". 

La preoccupazione dei residenti

Sabato 29 i cittadini che parteciperanno all'incontro organizzato dal CdQ potranno comunque avanzare le proprie proposte. Prima però, bisogna intervenire per ripristinare lo stato dei luoghi prima dell'incendio.  Significa rifare l'impianto elettrico e la pavimentazione dell'ingresso che, essendo in linoleum, ha preso fuoco. La scuola è comunale, quindi i fondi dovranno arrivare da Roma Capitale. "Siamo disposti a trovare anche sponsor privati" propone il presidente del Comitato di Quartiere. La preoccupazione che possano trascorrere degli anni  prima che la struttura torni ad essere utilizzata è palpabile. E tutto sommato è anche comprensibile.

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