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Notte Rosa all’Eur: “serve un’azione di coraggio”

Un pomeriggio per riflettere e confrontarsi su un argomento difficile: la violenza sulle donne. Con psicoterapeuti ed associazioni, per affrontare importanti sfide ed interessanti progettualità

Sabato 24 il laghetto dell’Eur si tinge di rosa, per far luce su un fenomeno aberrante: la violenza sulle donne.   Per contrastarla, “serve un’azione di coraggio” che sia il più possibile corale, partecipata, sinergica. Tante  quindi sono le realtà che offriranno il proprio contributo, nel corso della manifestazione.

LE REALTA' PRESENTI - Non ci saranno soltanto gli scout  Agesci, promotori dell’iniziativa, al laghetto dell’Eur. E’ infatti stata annunciata la presenza del Sindaco Marino e di altri rappresentanti degli enti locali. Parteciperanno inoltre  moltissime associazioni durante “la Notte Rosa”. Da Amnesty International a Be Free, passando per realtà locali come  la Onlus Petali di Rosa, di stanza nel Municipio IX.

IL PRIMO ASCOLTO - “Noi abbiamo pensato di realizzare un progetto” ci spiega Giorgia Mattiolo, una psicologa cognitiva che collabora con la Onlus fondata da Luigi Perini. “Quando una donna che subisce una violenza decide di denunciarlo, cosa fa? Si reca in un posto di polizia. Lì trova delle persone che accolgono la vittima, ma che per lavoro non sono tenute ad osservare quei dettagli che invece, per noi, sono fondamentali. Di conseguenza la nostra idea è quella di provare ad agire da supporto, in quei momenti, alle forze dell’ordine. Ma anche e soprattutto a quelle donne. Il progetto si chiama ‘primo ascolto protetto’ e stiamo cercando delle risorse per poterlo finanziare”.

IL TRAUMA E LE SINERGIE - Quello su cui ci fa riflettere la dottoressa Mattiolo, che collabora anche con un’altra realtà presente sabato,  l’ “Associazione di Clinica Cognitiva”, è che bisogna concentrarsi, in maniera sinergica e dunque mettendo a rete le varie competenze, anche sul dopo. “Vogliamo dare la possibilità alle donne che hanno subito un abuso, di poter elaborare il proprio trauma a seguito di un percorso che si sviluppa anche dopo l’accoglienza”. Questa ed altre progettualità saranno oggetto di dibattiti durante il pomeriggio e la serata del 24 maggio. Un’occasione per mantenere alta l’attenzione su un fenomeno verso cui, le  notizie di cronache lo dimostrano costantemente, è necessario non abbassare la guardia.

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