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Eur Tor di Valle / Via Ostiense

Tor di Valle: i problemi irrisolti della ciclabile sul Tevere

All’altezza di Decima si trova lo snodo d'una pista ciclabile che, nonostante gli interventi, subisce vandalismi, furti ed è resa profondamente insicura. Ma per i ciclisti locali è una risorsa da sviluppare

Da alcuni anni i ciclisti del quadrante compreso tra Decima e Torrino, stanno cercando di portare all’attenzione delle istituzioni, la possibilità di migliorare la ciclabilità della zona con pochi, semplici interventi.

LA TORRETTA DI VALLURA - Giorni fa, in occasione dell’inaugurazione della pista ciclabile di via Francesco Sapori, gli attivisti del Movimento Pedalando Uniti, hanno consegnato al Presidente Santoro una petizione, attraverso la quale hanno chiesto d’intervenire con una serie di migliorie.Tra gli obiettivi più ambiziosi, c’è quello di utilizzare la Torre di Vallura, sulla via Ostiense, come centro di coordinamento per le associazioni del territorio, oltre che come ciclofficina per gli amanti delle due ruote. “A pochi passi dal ponte romano, si osserva La Torretta di Vallura , anche conosciuta come “ il Castelletto “ (di proprietà della famiglia Armellini)  - spiega Mario Girolami – è un’ opera del 1500 d. C. visibile anche da via Ostiense. Il sito è attualmente occupato e presieduto da rom, vagabondi e disperati di ogni genere, ma sarebbe molto più utile che venisse presieduto dalle istituzioni ed associazioni varie, se non altro per garantire un pronto intervento a fronte del monitoraggio delle telecamere, che vi furono installate a seguito della morte del povero ciclista Moriccioli,  ma che ormai sono  quasi tutte non funzionanti".

RUBATE LE BOTOLE DI FERRO - La zona, presenta inoltre anche altre anomalie. “Il Ponte  romano,  dove scorre il letto del fiume Vallerano pochi attimi prima di sfociare nel Tevere, non versa in perfette condizioni strutturali, ma chi riesce ad affacciarsi (senza cadere) rimane incantato ed affascinato dalla sua incredibile bellezza. La zona fu sfruttata e ristrutturata tantissimi anni fa, con delle costruzioni di alta ingegneria pluviale ancora in piedi; furono elaborate delle specie di dighe a comando manuale, che venivano azionate occorrendo, per far defluire le eventuali acque in eccesso, nei casi di piena del Tevere”spiega Girolami. Il problema è che, proprio in quella zona, dove parte la dorsale ciclabile del Tevere, “ignoti ladri di ferro, hanno asportato le botole di ispezione che servivano per monitorare il livello del fiume. L'assenza delle stesse, che avevano anche il ruolo di pavimento  perchè situate immediatamente ai piedi della terrazza dove usualmente ci si affaccia per ammirare il rio Vallerano ed il nominato reperto archeologico, causa un reale pericolo” valuta Girolami.

Ciclabile Tor di Valle: Torretta e diga

SCARSA SICUREZZA - Dunque, oltre che un problema di scarsa manutenzione delle piste ciclabili ed oltre alla mancata realizzazione dei pochi interventi richiesti, per i quali negli anni si sono ottenute tante manchevoli promesse,  c’è anche un altro fattore di disagio. Ed è dovuto alla scarsissima sicurezza di cui gode quella porzione di territorio, raggiungibile a piedi  da via Calcutta, che si trova proprio alle spalle del Torrino Sud.

L'APPUNTAMENTO CICLISTICO - Nonostante i disagi, i ciclisti della zona, ed in particolare quelli del Movimento Pedalando Uniti, non si danno per vinti. “Abbiamo deciso che ogni sabato, non soltanto in occasione della settimana della mobilità sostenibile, faremo un’escursione nella zona. Se lo facciamo è  anche per merito di Roberto Mieli, della ciclofficina Macchia Rossa, che si è dichiarata disponibile. Noi, dalle ore 10 di sabato, saremo pertanto in via dell’Equitazione, sulla pista ciclabile all’altezza del GRA, vicino al ponte monumentale di Mezzocammino”. Un modo per continuare a mantenere alta l’attenzione sul quadrante di Tor di Valle che, se ben mantenuto, rappresenta “una risorsa senza eguali per questo territorio”.

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