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Eur, finita l'estate romana il quartiere resta con antichi problemi

I residenti dell'Eur si sentono lasciati soli

Un successone. "L'E-state all'Eur", per chi nel Pentagono ha la gestione dei locali più frequentati dalla movida notturna, è stata sicuramente un buon affare. Le 654mila presenze certificate dalle forze di polizia , parlano chiaro. Meno evidente risulta invece quale sia stato, per il territorio, il ritorno economico.

Un dubbio vantaggio per il quartiere

"Partiamo da un presupposto, che è sempre lo stesso: se si organizzano delle iniziative nel quartiere, noi ci aspettiamo che poi vi sia un ritorno per lo stesso – premette Paolo Lampariello, dell'associazione Ripartiamo dall'Eur – questo vale per la Formula E come per l'estate romana. In entrambe i casi a beneficiarne rischia di essere sempre e soltanto Eur Spa che è la proprietà di alcuni immobili dove l'estate romana si svolge. Magari quei soldi servono per pagare gli stipendi dei loro dipendenti, ma i cittadini cosa ci guadagnano? Io faccio notare, ad esempio, che secondo  il piano di zonizzazione acustica di Roma Capitale, l'area intorno al laghetto è classificata come 'particolarmente protetta' e questo significa che i limiti di immissione acustica sono di appena 40 decibil in orario notturno. Nel peggiore dei casi, all'Eur, si arriva a 55. Ma questi limiti, durante la movida, vengono fatti rispettare?"

La catena di comando

Il presidente dell'associazione che si batte per i diritti degli abitanti dell'Eur sottolinea anche altri aspetti. "Da Calzetta a D'Innocenti, passando per Santoro, devo riconoscere che, a prescindere dal colore politico, ho sempre riscontrato  grande disponibilità e comprensione da parte dei nostri minisindaci. Tuttavia possono fare ben poco, perchè si trovano schiacciati dalle decisioni di Eur Spa e del Comune di Roma".  Invece, in tema di sicurezza, Lampariello fa un'altra considerzione. "Le forze dell'ordine hanno mostrato, durante l'estate, di presidiare molto bene il territorio. Poi però, quando finiscono questi appuntamenti, la sensazione che abbiamo è quella di rimanere da soli. Ci sentiamo infatti soli, quando denunciamo il dilagante fenomeno della prostituzione, come contro tutte le altre situazioni che comportano degrado ed insicurezza per il quartiere".  A partire dalla richiesta di controllare il traffico all'interno di alcune strade del quartiere. "Quella della Ztl è l'unico deterrente che abbiamo a disposizione. Purtroppo, se resta sulla carta, restiamo disarmati". In altre parole, soli.

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