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Giovedì, 18 Aprile 2024
Laurentino Laurentina / Via Laurentina

Via Laurentina, rischiano il congelamento i fondi per la sicurezza: "Uno schiaffo alla periferia"

Nel "Bando delle periferie" la Città Metropolitana aveva inserito un progetto da 1,45 mln per la Laurentina. Col Milleproroghe rischiano di saltare videocamere, pensiline ed attraversamenti illuminati

Niente messa in sicurezza della Via Laurentina. Nel "bando delle Periferie" che Renzi e Gentiloni avevano predisposto, erano stati finanziati anche dei progetti firmati dalla Città Metropolitana. Ne dovevano beneficiare alcuni comuni dell'ex provincia, come Guidonia, Tivoli, Anguillara Sabazia e Fiumicino. Ma una quota di queste risorse era destinata anche a cinque municipi di Roma Capitale (VIII, IX, XII, XIII, XIV). Questi fondi rischiano ora seriamente di essere congelati.

Il progetto di riqualificazione della via Laurentina

C'è un emendamento che prevede di non utilizzare quelle risorse per un paio d'anni. Il Senato ha già votato questo "congelamento" ed ora il Milleproroghe all'interno del quale è inserito, deve passare al vaglio della Camera. C'è quindi la concreta possibilità che queste risorse ed i progetti collegati siano bloccati. Questo significa, per il Municipio IX, rinunciare al progetto di riqualificazione della Laurentina nel tratto compreso tra il Raccordo Anulare ed il Comune di Roma.

Il decoro e la sicurezza di via Laurentina: gli interventi previsti

Il progetto presentato dalla Città Metropolitana e finanziato nell'ultima legislatura, prevedeva d'intervenire nell'ambito della sicurezza e del decoro della strada provinciale. Per riuscirvi erano stati chiesti 1,45 milioni di euro, con i quali erano previsti tutta una serie d'interventi. Tra questi un sistema di videosorveglianza con 40 videocamere, impianti di rilevamento della velocità e di lettura automatica delle targhe, pannelli informativi elettronici. Nell'ambito del progetto erano previsti anche 10 attraversamenti pedonali illuminati, 20 pensiline per le fermate dei bus ed il potenziamento della segnaletica relativa alla corsia, già esistente, dedicata al trasporto pubblico.

L'emendamento "ammazza periferie"

"E' un emendamento ammazza periferie – ha commentato il consigliere democratico Alessandro Lepidini – è vergognoso perchè tradisce le aspettative dei nostri cittadini ed offende il grande lavoro fatto in questi anni dal Comitato delle Cinque Colline". Per anni infatti i residenti si sono battuti per garantire il rifacimento e la messa in sicurezza della Laurentina, nel tratto compreso tra il comune di Pomezia ed il Cimitero di Trigoria. La riqualificazione era rimasta per troppi anni impantanata nelle maglie della burocrazia ed è stato soprattutto per la perserveranza dei cittadini e di alcuni rappresentanti del Municipio IX, se la vicenda si è sbloccata. 

Le richieste rischiano di essere congelate

All'indomani del rifacimento stradale, avvenuto nella primavera del 2017, i residenti  aveva auspicato che proseguissero i lavori per la messa in sicurezza. "Continueremo a chiedere la revisione della segnaletica, l'installazione dei cosiddetti  occhi di gatto, le colonnine fisse per la rivelazione puntuale della velocità e  le telecamere per la dissuasione all'abbandono dei rifiuti"aveva dichiarato Rossella Seri presidesente del comitato delle Cinque Colline. Gran parte di quelle istanze erano state recepite della Città metropolitana. Ora però rischiano di restare congelate.

La lotta contro il degrado e per la sicurezza

"Chiederemo a Virginia Raggi, sindaca anche della Città Metropolitana, d'intervenire presso il governo per chiedere che l'emendamento venga respinto alla Camera" annuncia il consigliere democratico Lepidini. Non farlo significa non completare l'importante lavoro fin qui svolto sia da un punto di vista della sicurezza stradale che del decoro. La provinciale, in assenza di controlli, resta vittima dell'abbandono sconsiderato dei rifiuti e di una diffusa attività di prostituzione. Le quaranta videocamere promesse, potevano rappresentare un argine anche contro questi degradanti fenomeni. Un aiuto concreto per una delle aree più periferiche della Capitale rischia però ora di saltare. Almeno per i prossimi due anni.

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