Laurentino 38: prosegue la protesta dei lavoratori della COOP
Un banchetto per raccogliere le firme, allestito dalla sigla sindacale USB. Per chiedere all'azienda maggiore attenzione nel rapporto col cliente. E nei turni di lavoro
Luigi Nieri, capogruppo di SEL in Consiglio Regionale, ha difeso le richieste dei lavoratori USB della COOP che, sabato mattina, hanno allestito un banchetto per la raccolta firme davanti al supermercato di via Sapori. “Siamo di fronte all'ennesima battaglia finalizzata a salvaguardare i livelli occupazionali e il futuro dei lavoratori e delle lavoratrici, che dimostra quanto siano inefficaci le politiche dei governi nazionale e regionale- ha riconosciuto Nieri, che poi ha aggiunto - In questo caso c'e' una ragione in più per difendere questa lotta: la possibile chiusura e la trasformazione di questo centro commerciale può rappresentare un danno anche per il quartiere, che sarà così privato di quello che con il tempo e' diventato un importante punto di riferimento''.
Ed a sostegno della tesi del capogruppo di SEL intervengono i lavoratori stessi, come Stefania Trevisan, assunta in quel supermercato di via Laurentina nel luglio del 1989, alla vigilia della sua inaugurazione “La nostra protesta nasce dal fatto che questo supermercato, da sempre fiore all’occhiello del quartiere e della cooperativa, fino a diversi anni fa era il primo negozio di tutto il Lazio, mentre oggi viene lasciato in uno stato, se non di abbandono, di scarso interesse - mi spiega - diverse persone sono state spostate in altri negozi, lasciando scoperti dei turni. E questo non giova né al lavoratore, né al cliente. Perché se devi coprire più postazioni lavorative, e quindi devi spostarti da un banco all’altro per cercare di agevolare i clienti, in realtà crei solo un disservizio”.
La protesta di questi lavoratori iscritti a USB, lungi dal rappresentare una difesa corporativistica, è fortemente incentrata su un discorso di attenzione verso la clientela con cui, dopo 22 anni, persone come Stefania Trevisan hanno instaurato un legame fatto di quotidianità e fiducia.
“Non riesci a stare dietro ai prodotti freschi, quando invece dovrebbe esservi posta una solerte attenzione. Succede anche che prodotti in offerta arrivino in ritardo, o con quantitativi scarsi per l’esigenza del pubblico – sostiene la lavoratrice - Quindi chiediamo che l’azienda ponga attenzione a questi aspetti, perché in questo negozio, che per tanti nel quartiere è comodo, si possa toranra a lavorare con piacere. Per noi – conclude con un mantra che sembra molto pubblicitario e forse proprio per questo l’azienda farebbe bene a considerare – deve essere un piacere il rapporto con i clienti. Come qui è sempre stato”.