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Martedì, 23 Aprile 2024
Laurentino Eur / Via Laurentina

Laurentino: dal Filobus all’Elsa Morante un quartiere scisso tra disagi e opportunità

Il Portavoce del Consiglio Laurentino Fonte Ostiense Maurizio Filipponi, candidato con la lista Marino, spiega i pregi ed i problemi del quartiere

Fonte Ostiense, pochi lo sanno, è il nome del più popoloso quartiere del Municipio IX: il Laurentino. Si tratta di una zona densamente abitata che, negli anni, ha spesso riempito le pagine di cronaca dei quotidiani. E non sempre per ragioni lusinghiere. Ma fuori dagli stereotipi classici, il Laurentino è anche un quartiere pieno di risorse, di opportunità da cogliere, come anche di problemi da risolvere.

LA DISPUTA SUL NOME  - Ne abbiamo parlato con Maurizio Filipponi, storico portavoce del Consiglio di Quartiere Laurentino Fonte Ostiense, nonchè candidato nella lista Marino al Municipio IX (ex 12). La premessa necessaria, su cui altre volte Filipponi si è speso, è quella della corretta identificazione del quadrante. “Nessun altro quartiere, a Roma, viene chiamato riferendosi al suo Piano di Zona. Avviene soltanto qui, ricorrendo all’espressione Lauentino 38. Mentre in realtà, la dizione corretta, sarebbe Fonte Ostiense, al quale noi associamo il nome Laurentino in riferimento all’antica popolazione preromana, che abitava queste zone”.

LAURENTUM ED IL PARCO ARCHEOLOGICO - Sul piano delle opportunità, precisa subito il candidato che “Laurentum ancora giace sotto terra. In effetti abbiamo un bellissimo parco archeologico, per niente sfruttato ed i cui reperti sono rimasti sotto la superficie. Personalmente ritengo sia il caso di valorizzarlo, magari coinvolgendo Roma Tre e le sovrintendenze, anche allo scopo di creare un museo per l’esposizione dei materiali ritrovati”.

LE RISORSE DEL TERRITORIO - Tornando all’immagine che i media hanno offerto del quartiere, non da ultimo con la realizzazione del documentario “Pezzi”,  Filipponi rileva che “la pellicola esamina una situazione di disagio che ormai è del tutto marginale nel quartiere. A distanza di duecento metri dai luoghi ripresi nel documentario, abbiamo il Centro Culturale Elsa Morante, fiore all’occhiello dell’intero territorio municipale. Ed a Fonte Ostiense esistono tantissime realtà che operano a livello socio culturale, come l’Ancora,  la Scintilla, Il Ponte d’Incontro, per citarne alcune solo. Si tratta di tante associazioni, e tra queste anche la Comunità di Sant’Egidio, che svolgono attività di volontariato, offrendo, tra l’altro, servizi di doposcuola e corsi di formazione.  Immagino che il documentario volesse far emergere una situazione di disagio, ma così facendo, senza nulla togliere al valore artistico del prodotto, non si è restituito un quadro fedele del quartiere”.

CONGUAGLIO E DIRITTO DI SUPERFICIE - E sempre nel quartiere, la pluriennale attività di Filipponi è nota anche per la sua annosa battaglia, di cui tante volte abbiamo parlato “su conguaglio e la trasformazione del diritto di superficie. Una vicenda – ricorda il portavoce del CdQ, nonché candidato al Consiglio Municiapale nella Lista Marini - che dura dal 2005. E questo perchè stato chiesto un conguaglio su un esproprio degli anni 70, che risale dunque a quartant’anni fa. E’ un tema, però, che non riguarda solo questo territorio, perché della trasformazione del diritto di superficie se ne comincia a parlare anche a Castellaccio e Fonte Laurentina, quartieri costruiti in 167”.

IL FILOBUS - Ma il Laurentino, alias Fonte Ostiense, è un quartiere in cui, paradossalmente,quella che doveva rappresentare una risorsa, è stata rapidamente trasformata in un disagio. Parliamo del Filobus. “Noi siamo sempre stati contrari a quest’opera. Avevamo proposto il prolungamento della metropolitana fino a Trigoria, poiché ci sembrava più utile. Ora invece abbiamo questo mezzo che attraversa il territorio soprattutto in sede promiscua, e che senza cavalcavia sul GRA è del tutto inutile. Anzi è dannoso, perché con i suoi  vettori di 18 metri, incuneandosi nel traffico veicolare, lo accresce ulteriormente. Per non parlare del fatto, poi, che l’opera  - conclude il ragionamento sulle risorse ed i disagi del Laurentino Maurizio Filipponi - doveva essere già completata da un pezzo, mentre invece dei tempi di realizzazione del cavalcavia, non si sa nulla, ad oggi, ancora niente”.

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