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Laurentino Laurentina / Viale Ignazio Silone

Municipio IX, il capriolo si ripropone: la “cappa” ha il sapore di cene passate

La denuncia di una "cappa che soffocava il Municipio" non è piaciuta. Il Consigliere De Juliis mette in fila una serie d'episodi caratterizzati da poca trasparenza e propone: "Volete che sia davvero ' tutta un'altra cosa'? Dimettiamoci tutti e torniamo alle urne"

Dopo qualche giorno di silenzio, il Presidente Santoro ha rotto gli indugi. Ha utilizzato una riflessione a voce alta, di quelle che si postano sul proprio profilo facebook. Un commento fuori dai denti, per denunciare quella “cappa” che avvertiva in campagna elettorale.  Quando si “sgolava” nei comizi e cercava di “parlare a tutti i cittadini citofonando casa per casa, promettendo che sarebbe stata ‘tutta un'altra cosa’, perché percepivo a pelle – scriveva sul social network - quello che oggi è chiaramente nero su bianco. Letto e riletto fa paura”.

LA CAPPA - Il riferimento all’ordinanza emessa dal GIP Flavia Costantini sulla vicenda legata alla “Mafia Capitale”, sembra abbastanza evidente. Un commento che, però, non è sembrato equilibrato al Capogruppo di Forza Italia del Municipio IX, Massimiliano De Juliis. “Trovo singolare vedere pubblicato un post sulla pagina Facebook del Presidente del Municipio Santoro che scriveva, relativamente alle notizie di questi giorni e riferendosi all'amministrazione passata, 'di respirare una cappa che soffocava il Municipio IX e Roma', come se questa cappa non appartenesse al PD di cui lui è espressione!”

LA VITTORIA SENZA PRIMARIE - De Juliis, il Consigliere più votato del Municipio IX, argomenta ulteriormente la propria posizione. “ In un momento così delicato ognuno dovrebbe pensare a come migliorare la cosa pubblica, dai livelli municipali al parlamento, e non continuare con lo slogan usato in campagna elettorale 'sarà tutta un'altra cosa' ! Infatti, a distanza di un anno e mezzo, non è lui che può dare lezioni di trasparenza, lui che ha vinto le primarie senza nemmeno farle”. Il riferimento di De Juliis va all’episodio che portò all’eliminazione dalla competizione dei due principali avversari  di Santoro: Vincenzo Vecchio e Federico Siracusa, esclusi poiché vennero ritenuti “non di centrosinistra”. Le primarie nel Municipio IX, finirono per non essere fatte perchè, l'unico competitor rimasto in gara, si ritirò, dopo aver riflettuto sulla sua “candidatura spuntata così all’improvviso, come dal cappello di un prestigiatore”. A rileggere oggi le motivazioni che portarono alla rinuncia di questo cittadino, viene un po' di amarezza. “Quando finalmente  cominci a credere che la moralizzazione della classe politica, il merito, l’onestà, il cambiamento, la  discontinuità con il passato, sono ancora dei valori, ecco che ti risvegli e ti rendi conto che il passato è  presente più di prima, anzi, peggio di prima” scrisse nella lettera con cui annunciava il suo ritiro, prima di candidarsi nella lista Cittadini per Alemanno.

IL RITORNO DEL CAPRIOLO - Tornando all'attualità, il Consigliere di Forza Italia, nel replicare a Santoro, ha messo in risalto altre distonie. “Non è lui che può dare lezioni, lui che permette di far calpestare le regole in aula consiliare, che non risponde alle interrogazioni per sei mesi quando il regolamento dice venti giorni – prosegue De Juliis -  lui che ci costringe a scrivere al Direttore del Municipio e alla commissione trasparenza per farlo rispettare. Lui che di fatto ha abolito la partecipazione dei cittadini alle trasformazioni urbanistiche come con lo stadio della Roma e la cabina elettrica di Millevoi.  Lui che avrebbe potuto evitare la partecipazione a qualche convivio di troppo”. Qui viene il dubbio che il Consigliere di Forza Italia si stia riferendo ad una cena avvenuta lo scorso inverno. In un ristorante dalla parti di Vitinia, un gruppetto di consiglieri, assessori e dirigenti municipali, si incontrarono per scambiarsi gli auguri di Natale. Un episodio che, da molti, fu letto come l'antipasto delle larghe intese. In realtà, si trattava piuttosto di un secondo: un capriolo, per l'esattezza.

LE DIMISSIONI DI MASSA - Tornando al clima che, a detta del Minisindaco, si respirava in campagna elettorale, il Capogruppo di Forza Italia dopo essersi tolto qualche sasso dalla scarpa, sembra intenzionato a gettarlo nello stagno. “Presidente -  conclude De Juliis - la cappa oggi è molto più asfissiante di quella di ieri e ognuno dovrebbe guardare a casa propria per capire da dove vengono le responsabilità, non sentenziare. L'unica cosa da fare in questo momento sono le dimissioni di massa e nuove elezioni, allora si che, lo speriamo tutti, sarà veramente tutta un'altra cosa !”

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