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Mense scolastiche: il Municipio IX lancia la sfida a Slow Food

Bocciato il menù europeo nelle mense, per "l'assenza di un percorso educativo e per il rischio di cadere negli stereotipi". Dal Municipio IX, arriva una suggestiva proposta: "vorremmo coinvolgere Slow Food nella progettazione dei pasti"

Le mense scolastiche italiane, da qualche mese, stanno adottando le portate  di quindici paesi europei. Per ciascuno di loro, è stato infatti predisposto un piatto. Dal gulash alla paella, i palati degli alunni si stanno abitutando a sapori diversi, rispetto a quelli della celebrata dieta mediterranea. Suscitando, sin dal primo momento, la preoccupazione dei genitori.

STOPPARE IL MENU' EUROPEO - Le lamentele dei cittadini, sono arrivate anche nel Municipio IX. “Stiamo ricevendo molte proteste da parte dei genitori– ci ha spiegato l’Assessore alle politiche scolastiche Domenico Durastante – e martedì lo farò presente all’Assessore Masini”. Con l’ex delegato ai Lavori Pubblici, dopo il rimpasto di Giunta divenuto Assessore alla scuola, si confrontano in giornata tutti i colleghi dei municipi. “Chiederemo di stoppare il menù europeo”.

LE OPPORTUNITA' MANCATE - Le motivazioni del Municipio IX, sono diverse rispetto a quelle evidenziate dai genitori. “Personalmente non mi trovo d’accordo con questa scelta, perché credo che sia venuta completamente meno la parte educativa. Noi invece, abbiamo sempre sostenuto che il tempo mensa non deve essere inteso come mera ristorazione”.

MENU' EUROPEI SOLO ALLE ELEMENTARI - Cosa fare dunque? Per l’Assessore Durastante, la ricetta è semplice. “Bisogna cercare di sviluppare i percorsi educativi che accompagnano le nuove portate. Altrimenti si rischia di ricadere negli stereotipi culturali: fish and chips per gli inglesi e wurstel e patatine per i tedeschi.  Quindi benvengano questi progetti ma, e questo lo ribadirò all’Assessore Masini, facciamo che riguardino chi è in grado di capirli e apprezzarli”.

LA SFIDA A SLOW FOOD - Dal Municipio IX,  arriva anche un’idea originale.”Io Vorrei provare a lanciare la proposta, durante l’appuntamento con Masini, di coinvolgere anche gli chef di levatura nazionale ed anche Slow Food. Vorrei, in altre parole, che si provasse a chiedere loro  di contribuire nella progettazione dei cibi che arrivano nei piatti nelle mense scolastiche”. In sostanza, la rivoluzione nei refettori è cominciata. Adesso bisognerà capire quale direzione sarà intrapresa.

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