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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Occupazione Papillo, CdQ: “Pezzi delle istituzioni sostengono i comportamenti illegali degli occupanti”

Il Comitato di Quartiere Papillo torna all’attacco dell’occupazione del Pacha Mama. “Gli occupanti non vivono un disagio sociale o cercano una casa, sono semplicemente dei furbetti che si stano costruendo una sorta di circolo dopo lavoro”

Nella giornata in cui si è tenuto un Consiglio municipale sull’occupazione dei Casali del Papillo, il Comitato di Quartiere torna ad occuparsi del Pacha Mama. E lo fa a qualche mese di distanza dalla sua ultima lettera in materia.

LA FESTA DELL'AUTUNNO - “Diario di un incubo: Venerdi 27 c’è stato un concerto aperto al pubblico con tanto di botteghino all’ingresso festa e balli sino a notte; Sabato 28 un mercatino con banchi di prodotti agricoli ed alimentari, bio-yogurt, bio-crostate, bio-trattoria, laboratori bio-didattici. Il tutto – osservano Ida Salsone e Sergio D’Ippoliti del CdQ - pubblicizzato e rendicontato su facebook con foto e didascalie esplicative.Da non dimenticare poi la pulizia degli scarichi del casale a cura dei bio-occupanti con sversamento dei liquami direttamente dei tombini delle acque chiare. Questa ultima parte della festa non è stata documentata su facebook, ma l’hanno dovuta subire solo i residenti”.

DENUNCE INASCOLTATE - Ma non è soltanto per denunciare la recente festa svoltasi il Pacha Mama che il Comitato di Quartiere del Papillo ha diffuso la lettera che stiamo riportando. “Il comitato di quartiere – ricorda Salsone – ha denunciato con largo anticipo alla polizia di Roma Capitale e per conoscenza a tutte le istituzioni cosa si stava organizzando con la richiesta di impedirne lo svolgimento. Si aspettava un intervento delle forze dell’ordine che avrebbero dovuto controllare se esistevano le norme igieniche, sanitarie e di sicurezza, se erano stati rilasciati permessi per svolgere tali attività aperte al pubblico, se i banchi soprattutto alimentari erano gestiti da persone autorizzate e sospendere lo svolgimento di questo bio-pasticcio fai da te. Qual è stata la risposta delle istituzioni? ‘Il vuoto cosmico’: gli occupanti hanno continuato a fare i loro comodi”.

LE ISTITUZIONI AMICHE - “I residenti  - leggiamo ancora nella lettera recapitataci - si chiedono come sia possibile che a loro non venga rilasciato neanche il permesso per occupare 12 mq di suolo pubblico per costruire, a proprie spese, un’area cassonetti per la raccolta differenziata mentre ai bio-occupanti è consentito di fare il bello e cattivo tempo? Poi spulciando e cercando su facebook una possibile verità inizia ad emergere. Sulla pagina facebook del casale sotto la lista degli amici, mischiati tra ragazzi dei centri sociali studenti e liberi cittadini, si scopre che hanno dato la loro amicizia e quindi sostengono e sono solidali con gli occupanti Claudio Marotta, Assessore Municipio Roma VIII , Andrea Catarci, Presidente Municipio Roma VIII, Massimiliano Smeriglio,  Vice Presidente Regione Lazio e Michela Di Biase, Presidente Commissione Cultura del Comune di Roma”.

IL DOPO LAVORO - “Una parte importante delle nuove giunte di municipio, comune e regione a cui abbiamo affidato il governo del territorio si nasconde dietro gli altisonanti proclami di Marino ‘basta illegalità, stop alle occupazioni’,  ma continua a sostenere nei fatti i comportamenti illegali degli occupanti. Occupanti che nel caso specifico non vivono un disagio sociale o cercano una casa – valutano i due referenti del Cdq – ma  sono semplicemente dei furbetti che si stano costruendo una sorta di circolo dopo lavoro dove svolgere feste e bivaccare alla bisogna”.

LE DOMANDE IN SOSPESO - La lettera si conclude con una serie di interrogativi rivolti al Sindaco Ignazio Marino ed al Governatore Nicola Zingaretti. “Com’è possibile che amministratori pubblici a cui voi avete assegnate funzioni apicali del Comune o della Regione sostengano apertamente comportamenti illegali sulle pagine di facebook, la loro vetrina sul mondo?” e ancora “come possiamo sperare in un intervento delle istituzioni per il ripristino della legalità quando siamo costretti a chiederli a chi parteggia per gli illegali? con questi presupposti quali garanzie abbiamo che i casali tornino nella disponibilità del Comune e non vengano assegnati in base ad appartenenze politiche? – chiede il Comitato di Quartiere Eur-Papillo Acqua Acetosa Ostiense, che poi aggiunge -Attendiamo una risposta che oramai da 4 mesi non arriva”.

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