Le primarie nei municipi continuano a regalare sorprese. Dopo la decisione di sopprimerle nel Municipio XI ed a seguito dell’esclusione dei Consiglieri del gruppo misto Vincenzo Vecchio e Federico Siracusa, scelta che ha cagionato numerose polemiche, si registra un altro colpo di scena.

LA SCELTA DI RINUNCIARE - Il candidato Dante De Pasquale, l’insegnante di matematica che a sorpresa era risultato essere l’unico contendente dell’attuale coordinatore del PD Andrea Santoro, ha fatto sapere, attraverso una lettera aperta, di voler rinunciare alla competizione. “La presente per comunicare la mia ferma decisione a non partecipare alle primarie del centro sinistra per la scelta del candidato a Presidente del Municipio”  chiarisce immediatamente De Pasquale -   L’ esclusione del Vice Presidente del Consiglio Federico Siracusa, da parte del comitato elettorale per le primarie romane, come la mia candidatura spuntata così all’improvviso, come dal cappello di un prestigiatore, mi hanno fatto molto riflettere e pensare”.

GLI ALCHIMISTI DELLA VECCHIA POLITICA - Le ragioni che hanno spinto l’insegnante, secondo molte fonti accreditato in quota PSI, a fare un passo indietro, sono chiaramente esplicitate nel passaggio successivo. “Roma è una città meravigliosa e non può essere lasciata nelle mani degli alchimisti della vecchia politica, che danneggiano ed umiliano con puntualità cronometrica i candidati onesti e meritevoli.  Quando finalmente  cominci a credere che la moralizzazione della classe politica, il merito, l’onestà, il cambiamento,  la  discontinuità con il passato, sono ancora dei valori, ecco che ti risvegli e ti rendi conto che il passato è  presente più di prima, peggio di prima – commenta De Pasquale - Mi è tornato in mente una frase del ‘Il Principe’ di Machiavelli trattato di politica dedicato a Lorenzo de’ Medici: tutti li tempi tornano, gli uomini sono sempre li medesimi”.

IL MISTERO DELLE FIRME RACCOLTE - Chiarite le ragioni che hanno motivato la scelta di rinunciare alla competizione, il professore di matematica della scuola media Respighi spiega di essere “deluso ed amareggiato in quanto non ho mai chiesto né raccolto firme,  mi riconosco però in tutto e per tutto nei valori della costituzione e dell’antifascismo. Inoltre non sono iscritto ad alcun partito, nonostante una breve permanenza nel partito  I.D.V.  dal quale mi dimisi in data 21-11-2009, nonostante fossi stato il candidato più votato del XII Municipio; non ho mai votato i partiti, (contenitori di galantuomini ma anche di mele marce) bensì le persone che nelle diverse tornate elettorali mi ispiravano fiducia”. Infine, nell’elencare le motivazioni che lo hanno amareggiato, De Pasquale cita anche “l’esclusione dalla competizione di Federico Siracusa, che in tanti anni non ha mai perso il contatto con la gente e che sicuramente in questa competizione la gente lo avrebbe premiato – riconosce l’insegnante -  mi ha convinto ancor di più a questa rinuncia”.

UNA MACCHINAZIONE POLITICA - La conclusione della lettera, che tra i destinatari si rivolge anche alla Commissione Roma Bene Comune che ha escluso Vincenzo Vecchio e Federico Siracusa dalla competizione, è di quelle che non lascia scampo. “Alla luce di queste ed altre mie riflessioni, sono giunto alla conclusione che  La mia candidatura,  sia  stata tutta una macchinazione per spianare la strada a qualcun altro e mettere in cattiva luce la mia persona”. Di sicuro, però, il professore De Pasquale, già Presidente del Comitato di Quartiere di Tor de’ Cenci, ne esce bene. Rimane da chiarire se il Partito Socialista, o eventualmente qualcun altro, abbia raccolto le 750 firme necessarie a presentare la candidatura. Firme che, immaginiamo, siano attualmente custodite dalla Commissione Roma Bene Comune.