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Raccolta Differenziata nel Municipio IX: cos’ha funzionato e cosa no

L’Assessore all’Ambiente risponde alle domande sulla problematica gestione dei rifiuti nel Municipio. Dai cumuli d’immondizia nelle strade alle responsabilità di AMA, passando per il ruolo dell’amministrazione locale

Nel corso del 2013 I rifiuti ed i Municipio IX hanno rappresentato un binomio quasi indissolubile. Dalle prime ipotesi di Porta Medaglia, a quelle più fondate su Falcognana. Dall’avvio del porta a porta, ai sacchetti di pattume nelle strade, il tema è sempre stato presente nell’agenda dell’amministrazione. Destando spesso una viva preoccupazione nei residenti. Vediamo com’è andata la gestione dei rifiuti nel territorio, secondo  il Vice Presidente ed Assessore all’Ambiente Alessio Stazi.

La raccolta differenziata porta a porta, in un territorio in cui si stava per realizzare la nuova Malagrotta, ha una forte valenza simbolica. Tuttavia, è inconfutabile che dei limiti si siano riscontrati. Intanto perché si è partiti a novembre e non a luglio?
La raccolta differenziata porta a porta è stata una scelta forte, sostanziale,  come  comunità e come amministrazione, per dire no alla discarica di Falcognana ed alle discariche in generale. Anche alla luce di questo, non ho mai pensato di sospenderla, perché avrebbe indebolito anche la battaglia contro l’ipotesi Falcognana. Per quanto attiene ai ritardi, il territorio particolarmente variegato ed una popolazione di 180mila persone, non hanno semplificato il lavoro di AMA. Ma già dal piano presentato dalla municipalizzata in un Consiglio Straordinario del febbraio 2013, si capiva che il 15 luglio era solo una data simbolica. Leggendo i verbali di quell’incontro, si intuiva che i tempi sarebbero stati diversi, e quindi onestamente non capisco lo stupore di alcuni consiglieri, oggi, per i ritardi registrati nell'avvio del servizio.

Si è trattato di un ritardo consistente, visto che da luglio l'inizio del porta a porta è slittato praticamente in autunno.
Sì, ci sono stati ritardi anche nella consegna dei kit. Diciamo che sebbene ad agosto si fosse provveduto a coprire l’80 % del territorio, solo a novembre si è raggiunto il 98% dei kit consegnati. In più ho scoperto, facendo incontri con comitati cittadini, che ai loro amministratori condominiali AMA aveva dato rassicurazione che, iniziando il 15 luglio, avrebbero consegnato tutto entro il 30 settembre. Già da questo si intuisce uno slittamento arbitrario di cui però l’azienda non aveva messo al corrente l’amministrazione. Forse si è trattato di una scelta maturata a cavallo tra le due consiliature.

Secondo la tua esperienza da Assessore all’Ambiente, qual è stata la reazione dei cittadini e dei comitati a questa novità?
Mi è sembrata molto positiva. Io ho percepito grosso entusiasmo per quanto riguarda l’arrivo della differenziata, perché le persone, vuoi anche per il timore della discarica, vogliono farla. C’è una forte sensibilità ecologista, di cui sono orgoglioso come Assessore all’Ambiente. Il giudizio però sull’applicazione della differenziata non è positivo, per come l’azienda lo sta attuando. E’ un giudizio, quello dei cittadini, in cui mi riconosco. Ultimamente mi è stato chiesto di mettere dei voti. Ai cittadini ho dato un 8, all’AMA invece solo 4.

Sui social network i cittadini hanno spesso evidenziato, corredandole con delle fotografie, lo stato impietoso della raccolta rifiuti in alcune strade. Si vedono immagini di quintali di rifiuti abbandonati sui marciapiedi….
L’arrabbiatura per alcuni elementi è più che comprensibile. Ciò che non è tollerato assolutamente è il disservizio. Le foto che riportano e ritraggono i cassonetti condominiali stracolmi perché AMA non passa da 2 o 3 giorni, evidenziano comportamenti quasi criminali . Voglio essere molto radicale su questo giudizio. Sono quantomeno un crimine dal punto di vista morale, perchè mancano di rispetto all’operazione di convincimento che l’amministrazione deve fare verso  il cittadino. Quel disservizio è dirompente nel disincentivare il residente. E’ dirompente per l’equilibrio di un microcosmo rappresentato da un condominio. Ed io sono fortemente alterato per questo. Dopodichè le strade non si sporcano da sole. C'è un fattore fisiologico, causato dal fatto che il cittadino non è stato raggiunto dall’informazione di AMA. Ed anche qui voglio ricordare che i contribuenti pagano AMA anche per effettuare una comunicazione che però è risultata manchevole. Di conseguenza è accaduto che il cittadino, uscendo di casa con la busta dell’immondizia, non abbia più trovato i cassonetti a livello stradale. E lì s’ingenera il meccanismo delle discariche a cielo aperto. Ma è un fenomeno che progressivamente sta sparendo.

Quindi è stata una mancanza d’informazione da parte di AMA a provocare il disastro tante volte segnalato?
C’è anche un altro aspetto. Un errore del management della municipalizzata, di cui non può essere responsabile l’amministrazione municipale. AMA sostiene d’aver sottratto degli operatori addetti alla pulizia delle strade, per effettuare il servizio di raccolta porta a porta. Ed ha sbagliato, perchè invece devono essere garantiti tutti e due i servizi.

L’ente di prossimità e l’Assessore all’Ambiente, che ruolo hanno di conseguenza?
Di direzione e controllo. Personalmente ho sempre il telefono acceso, ma a parte questo, ogni giorno ricevo 60/70 email  a cui rispondo direttamente oppure inoltro ai responsabili di AMA. Ho messo in piedi un apparato di controllo per cui, con il contributo dell’URP, si girano le segnalazioni al direttore di AMA, al dott. Barbato, il Capodistretto  ed al responsabile di Zona, il dott. Napolenoni. Mettendo sempre in conoscenza il sottoscritto e le segreterie di presidenza ed anche quella dell’assessorato di Estella Marino.

Le fotografie che recentemente hanno ritratto alcuni operatori AMA che gettavano i rifiuti differenziati dai cittadini, in un camionicino per l’indifferenziata, che immagine restituiscono del lavoro che si sta svolgendo?
E’ di una gravità inaudita. Con questi comportamenti si disincentiva fortemente il cittadino a fare la differenziata. E’ la manifestazione di un grave errore per il quale deve avvenire un accertamento verso gli operatori che l’hanno prodotto. Oltretutto, se buttiamo tutto insieme, oltre che all’ambiente si crea anche un danno economico. Per questo è necessario fare un’indagine, e come Municipio lo abbiamo richiesto. Personalmente vorrei sapere se quel bidoncino è stato buttato lì per fare presto. E la somma di due errori non porta a niente di buono. Ma poi mi chiedo anche, chi c’è l’ha mandato il furgoncino per l’indifferenziata lì? Nell’indagine che AMA deve svolgere, ad onor del vero, si potrebbe anche scoprire che quel cassonetto dell’organico era inquinato da altri rifiuti. Ed in questo caso il conferimento nel furgoncino per l’indifferenziata è corretto. Ma ripeto, l’azienda deve fare un’indagine interna. Anche perché deve finire questa leggenda secondo cui si butta tutto insieme. Un falso mito che  arreca un danno all’efficienza del sistema e, non certo da ultimo, all’ambiente.

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