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Salviamo la Riserva di Decima Malafede: riprende la discussione per approvare il Piano d'assetto

L'iter di approvazione del Piano d'assetto è fermo al 2002. Ass. Antonini (M5s): "Senza questo strumento diventa difficile salvaguardare un'area particolarmente ricca di biodiversità"

La riserva di Decima Malafede è stata istituita nell'ottobre del 1997. Si tratta di una vasta area, nel quadrante Sud della Capitale, in cui coesistono ambienti molto diversi. Foreste planiziali si alternano a paesaggi tipici della campagna romana. Un patrimonio di biodiversità  che, in ventun anni, non ha mai potuto fruire di un progetto organico di salvaguardia.

Un piano d'assetto a lungo atteso

Per Decima Malafede, come per molte altre riserve del Lazio, manca infatti il  cosiddetto Piano d'assetto. Si tratta d'una strumento importante, una sorta di Piano regolatore per le aree verdi. Esplicita i vincoli e le misure da mettere in campo per preservare e valorizzare l'intero parco. La novità è che, dopo tanti anni, se ne sta tornando a parlare. "Ho incontrato il presidente della Commissione ambiente della Regione Lazio – racconta l'assessore municipale Marco Antonini – per sollecitare la ripresa dell'iter di approvazione. E' tutto fermo al 2002 quando una proposta venne in effetti redatta, grazie anche al contributo delle università". Poi, a dispetto di altre aree verdi romane, la pratica non è stata più affrontata. 

La progressiva erosione della Riserva

"Nel frattempo all'interno della riserva hanno costruito il centro dei NOCS, un outlet, un parco divertimenti ed il campo nomadi di Castel Romano. E' chiaro che senza un Piano d'assetto che indichi bene la direzione dove si vuole andare,  diventa più facile ottenere l'autorizzazione per fare queste opere – riflette l'assessore del Municipio IX –  Dopodichè  A pensare male viene anche il sospetto che, negli ultimi anni, resti tutto fermo per facilitare la costruzione dell'autostrada Roma Latina".

Il lungo iter in Regione

La ripresa dell'iter  per tutelare Decima Malafede appare però tutt'altro che scontata. "Siamo in attesa di ben 17 proposte di Piano d'assetto – premette Valerio Novelli, il presidente della Commissione Ambiente della Regione Lazio – Oltre a Decima Malafede abbiamo ad esempio quello di Bracciano Martignano, della Marcigliana, dei Monti Lucretili. E' chiaro che è importante avere norme certe che tutelino la vita del parco, però come commissione noi possiamo soltanto sollecitare la direzione parchi all'inoltro del progetto in Giunta. Poi lì – spiega Novelli – deve essere elaborata una proposta che arriva in commissione. Solo a quel punto possiamo intervenire noi, come fatto col piano di assetto dell'Appia Antica, facendo le necessarie audizioni ed osservazioni, prima di inviare il documento all'Aula".

Ecco perchè serve un Piano d'assetto per la Riserva

Ma perchè vale la pena proteggere la Riserva di Decima Malafede? Le ragioni non mancano. "E' la zona più importante della campagna romana e, con i suoi 1500 ettari di boschi, ha la più vasta foresta planiziale del bacino del Mediterraneo. C'è la macchia grande di Trigoria, la sugherata di Vallerano, la foresta di Capocotta che secondo l'ISPRA ha la più alta biodivesità d'Europa – elenca Antonini che, sulla Riserva di Decima Malafede, ha prodotto diversi saggi – Dal punto di vista della fauna sono presenti oltre a daini, cinghiali, tassi e martore, anche i piccoli mustioli etruschi, dei roditore di appena tre centrimetri. Per non parlare delle specie di uccelli che lì nidificano o sono di passaggio. In tutto sono 176  ed alcune come il falco sacro e l'aquila minore, sono anche molto rare". L'elenco potrebbe proseguire a lungo. I motivi per proteggere e valorizzare la Riserva non mancano. Il tempo per riuscirvi però, vista la spada di Damocle caratterizzata dal progetto relativo all'autostrada, rischia di non essere moltissimo.

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