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Eur Eur / Via delle Tre Fontane

Eur: quale destino per il Rugby al Tre Fontane?

Mentre la società rugbistica giovanile più importante della Capitale si divide tra due campi d'allenamento, i consiglieri PD Foschi e Palumbo chiedono "che si faccia immediatamente chiarezza"

La vicenda del ritorno al Rugby dello storico impianto del Tre Fontane è articolata e complessa. Dopo il fallimento della Rugby Roma Olympic 1930 di Paolo Abbondanza, l’imprenditore che mantiene la concessione  del Punto Verde Qualità di Spinaceto Sud, più noto come “la Città del Rugby”, il destino della palla ovale nel Municipio XII si fa sempre più incerto.
In seguito alla scomparsa della Roma Olympic, l’impianto del Tre Fontane ha conosciuto una fase di abbandono che ha determinato anche la ricerca, ad opera dei genitori degli oltre duecento giovani e giovanissimi atleti della Nuova Rugby Roma, di una campo dove, a proprie spese, far allenare bambini e ragazzi.

Dopo mesi di spostamenti in favore dell’impianto di Villa Pamphili, le giovani leve del rugby capitolino, hanno ottenuto la possibilità di far ritorno al Tre Fontane. Da condividere, tuttavia, con altre analoghe, ma più piccole, realtà nate dal fallimento della Rugby Roma Olympics 1930.
Tra queste, compare la   ASD Roma Club, il cui presidente è anche l’amministratore delegato di Eur S.p.A. Riccardo Mancini.

In seguito ad una prima fase in cui sembravano esserci i presupposti per cogestire l’impianto delle Tre Fontane, al punto da arrivare ad una cerimonia di inaugurazione, tenutasi a novembre, rapidamente si consuma la frattura.
Tra le motivazioni, sembra esserci una spartizione del capitale, poco apprezzata da alcune società, e tra queste, la Nuova Rugby che dalla sua può vantare il numero di atleti a disposizione, per un settore giovanile che va dall’under 6 all’under 20. Ma anche per essere tra le poche neonate società ad esser stata riconosciuta dalla Federazione Italiana Rugby

E' in corso una vera e propria guerra di spartizione tra bande della destra romana che arriva a anche ai campi di rugby del Tre Fontane” hanno dichiarato in una nota congiunta Enzo Foschi e Marco Palumbo, rispettivamente consigliere regionale e provinciale del Pd.

"E' necessario che si faccia immediata chiarezza. In particolare riguardo a quanto si sta profilando rispetto al 24% per ciascuna società e il 4% a Mancini nella gestione del capitale. Un accordo non si comprende da chi deciso e da chi approvato dal Campidoglio – proseguono i due consiglieri – nel quale a rimetterci per prima sarà la società considerata meno potente, gestita da genitori di bambini che amano e da sempre praticano il rugby, la Nuova Rugby Roma che conta ben 250 iscritti tra gli under 6 e tra gli under 20 a cui, di fatto, si vuole impedire l'accesso al centro sportivo, concedendogli solo 2 giorni a settimana assolutamente insufficienti per allenarsi e disputare partite”.

Ed in questo momento, in effetti, gli allenamenti della Rugby Roma si realizzano a Corviale, per gli under 20, mentre i restanti ragazzi e bambini si incontrano al Centro Sportivo Ostiense, di Lungotevere Dante.

“Quello che appare evidente è che intorno al Tre Fontane si sta profilando un'enorme speculazione probabilmente in attesa che qualcosa di più grande si realizzi nel prossimo futuro, su cui guadagnare, anche in vista del prossimo bando comunale atteso a giugno. Già il Comune ha consentito al Presidente dell'Ente Eur – proseguono Foschi e Palumbo –  di violare gli accordi del Coni e di escludere una società storica con numerosi iscritti, realizzando una nuova associazione ad hoc, ora vorremmo conoscere quali altri interessi ci sono in campo”.
 

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