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Spinaceto: le bici rovinano il prato. Niente bicicross

Clamoroso: alcuni misteriosi abitanti di Spinaceto impongono un trasloco forzoso, a 24 ore dalla prova, al Trofeo Emporio del Ciclo

Tempi duri per le biciclette. Chi da sempre ha ritenuto che le due ruote fossero un mezzo sostenibile, dovrà ricredersi.

Per alcuni abitanti di Spinaceto, infatti, non è così. E la VII prova del Master Cross, come anche la II prova della Cross Cup Lazio della Federazione Ciclistica Italiana, hanno dovuto traslocare, in meno di 24 ore, alla ricerca di una nuova località.

Motivo: i ripetuti passaggi delle biciclette, avrebbero danneggiato il prato del parco.

Il Trofeo Emporio del Ciclo ha dovuto in pochissimo tempo trovare un’alternativa, che è stata individuate nel Camping Internazionale di Ostia Castel Fusano, che aveva già ospitato, il 20 novembre, la V prova del Master Cross.

Ci dissociamo fortemente da questa decisione – precisa Augusto De Maglie, Presidente onorario del Comitato di Quartiere Spinaceto Tor de’ Cenci – non comprendiamo come sia potuto accadere. Si trattava di un evento molto interessante, che avrebbe dato anche visibilità ad un quartiere dove raramente si organizzano iniziative di questo profilo. Inoltre, era prevista anche una prova per bambini, che includesse i non tesserati, in occasione del Baby Master Cross. Il fatto che le bici avrebbero rovinato il manto erboso, mi sembra una ragione pretestuosa”.

Una scelta incomprensibile, che non si capisce come sia stata operata  visto che anche il Comitato di Quartiere era favorevole alla realizzazione dell’evento.  Quali residenti sono stati interpellati?

“Come Comitato, aspettiamo invece con ansia la chiusura dei lavori del Punto Verde Qualità di Spinaceto Sud, che insiste nello stesso parco. Ed attendiamo di valutare se, le opere promesse, saranno completate , dando così la possibilità agli abitanti del quartiere, che hanno dovuto rinunciare ad una parte di parco, di veder finalmente realizzata la manutenzione che, ad oggi, non si vede”.

Una brutta pagina per il ciclismo capitolino, costretto a dover correre ai ripari in un tempo così ristretto. Ma ancora peggiore, se possibile, è la sensazione che si respira, laddove, in nome di fantomatici residenti, si elude l’interlocuzione con gli organi di rappresentanza locali, nella fattispecie il  CdQ, per sostenere le ragioni di qualche privato cittadino.
 

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