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Autostrada Roma Latina, nuova bocciatura del Consiglio di Stato: si riapre il dibattito sulla grande opera

Ambientalisti e comitati chiedono di usare i 460 milioni messi a disposizione dal Cipe per investire su ferro e messa in sicurezza della Pontina. L'associazione dei costruttori romani spinge invece per realizzare la grande opera

Niente da fare, la gara indetta per realizzare l'autostrada Roma Latina va rifatta. Il Consiglio di Stato ha rigettato il ricorso presentato dal Consorzio SIS che, in un primo momento, si era aggiudicato il progetto per la realizzazione della grande opera.

Si riapre il dibattito

La decisione del Consiglio di Stato, ribadendo una recente sentenza, spariglia le carte. C'è chi infatti contesta l'intero progetto, da realizzare con finanziamento pubblico e privato. E chi invece ne magnifica le lodi, sostenendo la necessità di dotare l'agro pontino di un'infrastruttura autostradale. Le posizioni divergono sul piano politico: i grillini, soprattutto in Regione e nei comuni interessati, si dichiarano contrari alla grande opera. Storicamente favorevoli sono il PD di Zingaretti ed i vari partiti del centrodestra.

Ecco perchè la gara è stata annullata

L'appello di Legambiente

Al di là della contapposizione politica, si registrano anche profonde divergenze tra le principali realtà associative. Sostiali differenze di vedute che, la recente decisione del Consiglio di Stato, torna ad alimentare. Per Legamebiente, ad esempio, è arrivato il momento di voltare pagina.  Roberto Scacchi, presidente regionale dell'associazione ambientalista, "Ora che la procedura di assegnazione dei lavori per la costruzione del corridoio tirrenico sud, è di fatto bloccata" diventa necessario "abbandonare l'opera. Per il presidente di Legambiente Lazio "invece di 100 Km di nuovo asfalto a sei corsie, Regione e Ministero" dovrebbero dedicarsi ad "investire le risorse previste su nuovi binari ferroviari, treni, trasporto pubblico e messa in sicurezza della Pontina". Anche perchè "per combattere il cambiamento climatico  - ha ricordato Scacchi - si deve passare da scelte ambientaliste vere come questa" che puntano in direzione di  "una mobilità diversa".  In tal modo, "con la cura del ferro", suggerisce il numero uno di Legambiente Lazio, si evita di "sventrare sia  il territorio pontino che la Riserva Naturale di Decima Malafede" l'enorme polmone verde situato alle porte di Roma.

La messa in sicurezza della Pontina

Se Legambiente ed il comitato "No Corridoio, sù alla metro leggera" chiedono di rinunciare al progetto, c'è invece chi lo ritiene indispensabile. "Noi siamo sempre partiti da una considerazione: un conto è la messa in sicurezza della Pontina ed un altro è la realizzazione dalla Roma Latina – spiega Nicolò Rebecchini, presidente di ACER – oggi il settore produttivo dell'hinterland pontino è servito dalla strada più pericolosa e trafficata d'Italia e la sua sistemazione non è più procrastinabile". Questo però non significa dedicare le risorse stanziate dal CIPE, come un tempo la stessa ACER chiedeva, per metterla in sicurezza. Oggi infatti l'associazione dei costruttori edili di Roma e Provincia, chiede infatti a gran voce la realizzazione dell'autostrada.

I collegamenti necessari

"E' nevralgica e necessaria perchè oltre al problema del pendolarismo, abbiamo anche un settore produttivo importantissimo che deve essere sostenuto. Nella pianura pontina ci sono delle eccellenze assolute: ad esempio per la coltivazione di kiwi di cui, la zona, è primo produttore al mondo. Manca però il supporto di un sistema trasportistico adeguato. Noi quindi - ribadisce Rebecchini - chiediamo che l'autostrada non venga assolutamente cancellata, ma al contrario suggeriamo che sia fatta una gara che preveda di realizzarla in cinque o sei lotti". Per l'Acer è quella "la via per cantierizzare un'opera così importante che consentirebbe il collegamento con il Corridoio Tirrenico e l'arrivo agli snodi strategici di Civitavecchia e Fiumicino".

Il tempo delle valutazioni

Le posizioni, in definitiva, non possono essere più distanti di così. Ora che il Consiglio di Stato ha ribadito che la gara va rifatta, alla politica spetta il compito di decidere se procedere o meno con quest'infrastruttura, del valore di 2.72 miliardi di euro. Un'operazione i cui costi vanno attentamente valutati. Sul piano economico c'è, da tempo, uno stanziamento del CIPE di 460 milioni di euro. Ma la valutazione va fatta anche sul versante ambientale  perchè, come ricordano Legambiente e tanti comitati cittadini, l'autostrada passa all'interno d'una delle principali riserve naturalistiche della Regione Lazio: Decima Malafede.

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