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Spinaceto, decimata la famiglia di cinghiali: uccisi dai bracconieri

La famiglia di cinghiali che si aggira tra Casal Brunori e Spinaceto sta progressivamente diminuendo di numero. Antonini (M5s): "I superstiti verranno catturati"

Inizialmente erano sei esemplari. La madre ed i suoi cinque cuccioli. Poi progressivamente il loro numero si è ridotto. Le segnalazioni dei residenti, spesso corredate da fotografie, hanno mostrato l'assottigliamento del branco. L'ultimo avvistamento, avvenuto davanti la libreria di viale Caduti per la Resistenza, ne mostrava tre.

Possibile presenza di bracconieri

"Oggi sono rimasti solo due cuccioli e la madre – fa sapere Marco Antonini, assessore all'Ambiente  del Municipio IX – mi sono imbattuto in loro nella mattinata di venerdì 27 luglio, ed ho potuto constatare che il loro numero è ulteriormente diminuito". Le causa potrebbero non essere naturali. A Roma Nord, e più precisamente alla Giustiniana, il Comitato di Quartiere ha scoperto la presenza di alcuni lacci d'acciaio. "Anche qui è possibile che ci siano dei bracconieri. Non sarebbe una novità purtroppo" fa notare Antonini "ma i lacci non li abbiamo ancora rinvenuti. Tra l'altro è pericolosissimo utilizzarli, perchè potrebbero finirvi imprigionate anche altre specie animali". La morte, com'è intuitivo, avviene per asfissia.

Il sopralluogo 

Prima che gli esemplari finiscano sulle tavole di qualche cacciatore di frodo, il Municipio IX ha organizzato un sopralluogo con la Regione Lazio, l'Ispra e la Polizia Locale. "Giovedì 26 abbiamo visitato i luoghi di alimentazione a Spinaceto, Tor de' Cenci e Casal Brunori. Abbiamo anche scoperto che vicino agli orti di Casal Brunori è stata ricavata un'area dove,qualche ortista, getta gli scarti della produzione". E chiaramente questo rappresenta un fattore attrattivo per gli ungulati.

Il futuro dei cinghiali

Il destino dei cinghiali sopravvissuti appar segnato. "Ispra ha detto che è impossibile narcotizzarli, anche per la conformazione del territorio che, con i vari anfratti presenti, renderebbe impossibile il recupero degli esemplari. Più verosimilmente saranno posizionate delle gabbie". Una volta catturati, non saranno certamente lasciati in libertà, visto che non si tratta di una specie nè a rischio nè tantomeno protetta.

Una razza autoctona

I cinghiali di Spinaceto, a differenza di quelli avvistati nel nord della Capitale, presentano peculiarità proprie.  Sono della razza maremmana, più piccola e meno prolifica degli ungulati importati per scopi venatori dall'est Europa. "I cinghiali Sus Scrofa Majori - spiega l'assessore Antonini, esperto naturalista ed ex presidente del WWF Lazio - arrivano a pesare al massimo 70-80 chili, contro i 220-230 di quelli importati che si trovano a Roma Nord. Inoltre si riproducono di meno, vale a dire una sola volta all'anno". Arrivano probabilmente dalla Tenuta di Castel Porziano e, attraverso la valle del Risaro, raggiungono Tor de' Cenci e gli altri quartieri limitrofi.  "In inverno i branchi aumentano e si addentrano nel tessuto urbano, perchè attratti dalla ghiande. Ma solitamente rientrano tutti nella riserva di Castel Porziali". L'unico branco stanziale è quello rappresentato dalla famigliola che aveva preso dimora tra Spinaceto e Casal Brunori. A quanto pare però, il loro soggiorno rischia di essere arrivato al capolinea.

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