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Spinaceto Spinaceto / Viale Caduti per la Guerra di Liberazione

Spinaceto, gli attivisti si riprendono Auro e Marco. Scoppia la polemica

Il fallito tentativo di sgomberare i locali di Spinaceto gestiti dal Centro Sociale Auro e Marco sta alimentando la polemica. Da una parte è stata criticata la scelta di Tronca, dall'altra sotto accusa è finito il Presidente Santoro

Tolti i sigilli. L’obiettivo di sgomberare il Centro Sociale Auro e Marco non è andato a buon fine. Ed alcuni attivisti già nel tardo pomeriggio di giovedì 24, hanno riaperto la porta dell’aula studio. Il tentativo fallito dal Commissario Tronca, sta così alimentando la polemica. Da una parte si sottolinea l’errore di valutazione di chi, per dirla con il candidato sindaco Fassina “ha rischiato di compiere una inaccettabile ingiustizia sociale”. Dall’altra si è messo in risalto la disparità di trattamento riservata dal Presidente Santoro. Il Minisindaco, schieratosi a fianco del Centro Sociale, è stato particolare bersaglio dell’opposizione municipale.

DISPARITA' DI TRATTAMENTO - “Ancora una volta ha dimostrato di predicare bene e razzolare male – ha fatto notare il Capogruppo di Forza Italia Massimiliano De Juliis – Santoro difende l’esperienza del Centro Sociale, ma non quella della Terra dei Sogni. All’associazione di volontariato che aveva chiesto un casale a Fonte Laurentina per le attività delle persone disabili, è stato risposto che non si potevano fare eccezioni. Niente assegnazioni dirette, si deve passare per bando. Invece il Centro Sociale è libero di gestire uno spazio senza pagare un canone di locazione. Bel messaggio – commenta De Juliis – tra l’altro il Presidente Santoro nella precedente consiliatura aveva proposto di abbattere Largo Cannella, dove il Centro Sociale è ubicato. Che fine avrebbe fatto Auro e Marco che ora, sotto elezioni, scopre di apprezzare tanto?”

LE DISTINZIONI - Per il centrosinistra la questione va posta in altri termini. “E’ sicuramente doveroso, da parte del commissario Prefettizio Tronca, mettere fine al problema della scarsa redditività del patrimonio immobiliare del Comune di Roma  assicurandosi che tutti i locatari paghino affitti in linea con il valore dell’immobile occupato – premette il Consigliere regionale Riccardo Agostini (PD) - Esistono però alcuni casi nei quali occorre fare delle distinzioni, ponderando attentamente l’uso che si fa dei beni pubblici e il risvolto sociale che questo utilizzo comporta per il territorio”. Dello stesso avviso è il candidato Sindaco Stefano Fassina (Sinistra Italiana) “È un errore grave trattare allo stesso modo chi da anni si è appropriato di un appartamento di valore nel centro di Roma pagando un affitto di pochi euro e chi nei quartieri esterni e nelle periferie ha creato istituti di utilità sociale come aule studio o palestre popolari. Valorizzare le proprietà immobiliari del Comune significa anche riconoscere l’utilità delle esperienze di auto-organizzazione che producono cultura, integrazione, solidarietà, tutela dell’ambiente. Luoghi come l’ aula studio e la palestra popolare di Spinaceto sono un valore sociale enorme, prezioso per il territorio”.
 

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