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Torrino Torrino / Viale Città d'Europa

Torrino, la burocrazia stoppa la riqualificazione del casale. Lavori fermi a tempo indeterminato

Il rilancio del casale di viale città d'Europa è stato bloccato dall'ufficio tecnico del Municipio IX. Il progetto però ha già vinto un bando. Fermi i lavori, tra le proteste del Consorzio già pronto ad investire 200mila euro

Il rilancio del casale e dell'attiguo edificio di viale Città d'Europa è stato bloccato dalla burocrazia. I due immobili, quattrocentocinquanta metri quadri in tutto, erano stati destinati da un laborioso bando comunale ad un consorzio.

L'annuncio del M5s

Ad aprile del 2017 il M5s aveva annunciato che "il Consorzio aggiudicatario ha firmato il contratto con il Dipartimento Patrimonio e potrà, quindi, iniziare i lavori di ristrutturazione dell'immobile, secondo progetto, per renderlo presentabile e fruibile alla cittadinanza. I lavori – si leggeva nella comunicazione diffusa sui social network – dovrebbero essere ultimati entro 10-12 mesi". In realtà non sono mai partiti.

La doccia fredda

"Noi abbiamo presentato la Scia il 10 agosto, ci è stata approvata ed il primo di ottobre avremmo dovuto far partire i lavori – spiega Giuseppe Grazioli, presidente del Consorzio Terzo Settore – invece il 16 settembre abbiamo ricevuto una pec dall'ufficio tecnico del Municipio che ci ha intimato di non iniziarli. Da quanto abbiamo appreso per un problema sulla destinazione dei locali".

Un bando molto travagliato

Il bando che prevedeva la riqualificazione del Casale è stato particolarmente laborioso. Pubblicato nel 2015 aveva individuato un vincitore che ha successivamente deciso di rinunciare. A quel punto, a dicembre del 2016, è subentrata la proposta del Consorzio Terzo Settore. Nel casale e nell'attigua struttura, l'attuale progetto, prevede l'installazione di un bistrot e di un equobar. Non solo. Nei locali troveranno spazio anche una ciclofficina, una ludoteca ed un centro antiviolenza. 

Una strada in salita

"Siamo rimasti quattro mesi fermi per aspettare il parere della Sovrintendenza. Si tratta infatti di locali realizzati negli anni Venti – racconta Grazioli – ma erano stati messi a bando senza prima chiedere queste autorizzazioni. Una volta ottenuti abbiamo dovuto provvedere anche a far accatastare il bene, perchè nel registro del catasto non era in regolmente registrato". Insomma il percorso è stato tutt'altro che agevole.

Cosa prevere la convenzione

Il Dipartimento ha però assegnato il complesso per sei anni, con possibile proroga di altri sei, al Consorzio Terzo Settore. Dovranno in cambio provvedere a stanziare 200mila euro per riqualifficare una struttura per anni abbandonata e quindi ampiamente vandalizzata. "Sembra un paradosso – spiega Grazioli – ma nonostante i lavori siano fermi, abbiamo già ricevuto il primo bollettino per l'affitto".

L'avvitamento delle istituzioni

"Quello che sta accadendo al Torrino è la fotografia dell'immobilismo che si registra nel municipio e nella città – osserva il consigliere democratico Alessandro Lepidini (PD) – ci troviamo in un quartiere che aspetta da anni questa ristrutturazione e siamo in presenza di una convenzione chiara tra Dipartimento e l'operatore. Tuttavia viene sollevato un quesito, un dubbio dall'ufficio tecnico. Se si hanno dei dubbi però vanno affrontati e risolti. Invece il Municipio si avvita su ste stesso, e mette a rischio un progetto di enorme valore socio culturale".

Le mosse del Municipio IX

Sul piano politico, l'amministrazione pentastellata difende la proposta del Consorzio. "La scorsa settimana ho ricevuto l'operatore ed abbiamo raccolto le loro proteste – raccolta il Vicepresidente municipale Roberto De Novellis -ora il municipio si è riservato di capire. Per farlo ho già provveduto a convocare gli uffici tecnici, perchè vogliamo comprendere le ragioni dei loro dubbi. Ho convocato anche il Dipartimento ed incontrerò entrambe la prossima settimana – fa sapere De Novellis – personalmente ritengo che il bando debba andare avanti:  quel casale non deve restare abbandonato". Lo pensano anche i residenti che , dopo tante promesse, vorrebbero finalmente uno spazio riqualificato.  

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