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Vitinia - Mezzocammino Vitinia / Via Gianluigi Bonelli

Il teleriscaldamento brucia anche i risparmi: bollette carissime e rischio sanzioni

Tanti problemi legati al sistema di teleriscaldamento in funzione 24 ore al giorno e per tutto l'anno . L'associazione Codici annuncia una diffida ad ACEA e chiede l'intervento del Comune. Nel frattempo, i residenti rischiano anche delle sanzioni

Al Torrino Mezzocammino l’inverno è particolarmente caldo. Ma anche l’estate risulta bollente. A ben vedere, la temperatura risulta elevata tutto l’anno poiché a bruciare, sono i risparmi dei residenti.  Ed è paradossale che questa situazione si verifichi a partire dalla scelta del sistema di riscaldamento utilizzato nel quartiere.

LA DISPERSIONE TERMICA - L’avvocato Laurenzano, dell’Associazione Codici, ci ha chiarito i termini della questione. “Tramite il Comitato di Quartiere, siamo stati contattati da molti residenti, che ci hanno segnalato diversi problemi. Innanzitutto c’è una quota di dispersione termica piuttosto consistente. A dispetto di una media che si aggira attorno al 15%,  a Torrino Mezzocammino per il teleriscaldamento si arriva anche a picchi dell’85%. Questo avviene perché i costruttori, non avendo rispettato il disciplinare tecnico, hanno realizzato degli impianti non adatti a sostenere il teleriscaldamento”. La dispersione delle sottocentraline però, non è imputabile ad ACEA. Ma grava sulle tasche dei residenti.

DOCCE SALATE -  C’è poi un problema piuttosto evidente. “La mancata divisione tra acqua calda sanitaria e acqua per il riscaldamento, fa sì che anche in estate, per farsi una doccia, sia necessario attivare il sistema di teleriscaldamento. E questo fa lievitare i costi delle bollette che, in alcuni casi, per effetto della dispersione termica, sono stati di 195 euro per il solo periodo estivo”.

IL RISCHIO SANZIONI - C’è poi la questione delle sanzioni. “Secondo il DPR 74/2013, per la zona di Roma è possibile accendere gli impianti di riscaldamento 12 ore al giorno, per 5 mesi all’anno. E qui si genera un problema – ci fa notare l’avvocato di Codici - perché in tutto il quartiere il teleriscaldamento è in funzione 24h al giorno, 12 mesi all’anno. Dal primo novembre però, dovrebbero essere iniziati i controlli, ed il timore è che possano arrivare sanzioni  per i proprietari di casa. Sanzioni che oscillano tra le 500 ed i 3000 euro”. Oltre al danno quindi, la beffa.

LE RICHIESTE - L’Associazione dei consumatori, si è quindi rivolta ad ACEA, ma anche al Comune ed agli amministratori condominiali. A questi ultimi suggerisce di indire assemblee  per  verificare se, all’unanimità, i proprietari vogliano ricorrere a semplici boiler per avere l’acqua calda sanitaria. All’ACEA invece è stata inoltrata una diffida, con la quale si è chiesta la “revisione della convenzione stipulata con il Consorzio Unitario Torrino Mezzocammino nel 2002”. A Roma Capitale infine, si chiede di  “ convocare le parti per trovare soluzioni ai problemi riscontrati”. Possibilmente, prima che il clima, nel quartiere, si surriscaldi troppo.

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