Casa di Leda, i cittadini dell'Eur insorgono: "Vogliamo trasparenza e sicurezza"
La futura destinazione di alcuni immobili dell'Eur a persone in stato di detenzione alimenta le critiche. I residenti lamentano il fatto che il quartiere sia già adesso insicuro. Lampariello: "I cittadini non ne sapevano niente"
Il 3 dicembre il Presidente Santoro, al termine di un sopralluogo ad una villa dell’Eur, si lasciò andare ad un annuncio. “Questa villa, confiscata alle organizzazioni criminali, è destinata a donne con bambini che sconteranno pene alternative in questo luogo. Lo apriremo al quartiere nei prossimi mesi – dichiarò il Minisindaco, aggiungendo che – l’Eur ed il Municipio avranno una struttura bellissima che sarà data per una giusta causa”.
LE PROTESTE DEI CITTADINI - A distanza di qualche mese, la questione è tornata in auge. I cittadini, venuti a sapere della futura destinazione degli immobili presenti tra via Algeria e via Kenia, hanno iniziato a protestare. “Questo quartiere è già notoriamente martoriato dalla piaga della prostituzione. In tema di sicurezza e tutela dei residenti, a me sembra che si faccia davvero poco – commenta Paolo Lampariello, Presidente dell’Associazione Ripartiamo dall’Eur – ora c’è anche questa vicenda, passata sopra la testa dei cittadini del Pentangono. Inutile aggiungere che qui, agli abitanti, non è stato detto nulla”. La richiesta degli abitanti è chiara: “Vogliamo sia garantita la sicurezza – spiega Sandro Maggiorano, residente nella zona – e sicuramente un muro di 50 centimetri o una siepe d’alloro non basteranno”.
LA DESTINAZIONE DEGLI IMMOBILI - Il timore dei cittadini dell'Eur, nasce in funzione delle persone che saranno ospitate negli immobili compresi tra via Kenia e via Algeria. La Giunta Marino aveva deciso di destinarli a madri detenute con i loro figli. A loro faceva riferimento anche il Presidente Santoro nel suo messaggio. E così sarà. Solo che oltre alle detenute, in uno degli immobili sarà ospitata anche “una comunità di accoglienza in favore di minori, sottoposti a provvedimenti della magistratura sia nell'ambito civile che penale della giustizia” leggiamo in un recente documento del Dipartimento Politiche Sociali.
COSA FARE - “Il Municipio IX realizzerà la nuova casa di accoglienza, senza aver in alcun modo coinvolto i cittadini ed averne ascoltato i pareri – tuona Laura Pasetti, Coordinatrice di Forza Italia – Questa è la compartecipazione proposta dal Municipio? D’altra parte è necessario che il Commissario Tronca prenda coscienza della necessità di bloccare immediatamente l’esecuzione della delibera comunale. L’alternativa – conclude Pasetti – sarà ancora una volta il ricorso alla Magistratura”.