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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Municipio IX (ex XII): ecco come migliorare l’illuminazione pubblica risparmiando sui costi

Matteo Marini, candidato alla presidenza del Municipio con Progetto Roma, propone l'installazione degli apparecchi per “consentire una programmazione elettronica di ogni punto luce”

La sicurezza sociale, negli ultimi anni, è stato un fattore dirimente in campagna elettorale. Anche a livello municipale il tema, declinato secondo peculiari sensibilità, ha rivestito una certa importanza. Matteo Marini, candidato alla Presidenza del Municipio IX,  per la Lista Progetto Roma, in una recente intervista ci aveva confidato di prendere l’argomento molto seriamente. “Uno dei punti focali, intorno al quale girano i programmi di molti candidati alla presidenza del Municipio, è l'illuminazione pubblica. In tal senso abbiamo sentito diverse proposte, ricalcanti l'uso di tecnologie come le lampade al LED o quelle funzionanti mediante pannelli fotovoltaici. Con la lista che mi onoro di rappresentare, dopo un lungo confronto con esperti del settore, abbiamo formulato una proposta innovativa e alternativa ai metodi sopracitati – anticipa Marini,il più giovane tra i candidati alla Presidenza del Municipio XII.

Più nel dettaglio “Parliamo di due apparecchi da inserire uno alla base del lampione (nella feritoia già presente) e uno all'interno del corpo illuminante. Il funzionamento è molto semplice: attualmente l'illuminazione pubblica, sulla carta, è garantita per 11 ore consecutive con un'alimentazione instabile e priva di controllo. Non è un caso che molto spesso le lampade siano soggette a manutenzioni. Per altri motivi, più economici invece, si spengono i lampioni a rotazione per far risparmiare le casse del municipio. Con la soluzione che proponiamo, sarebbe garantita, attraverso una programmazione elettronica di ogni singolo punto luce, un'illuminazione ad alta intensità, nella fascia serale a maggior frequentazione della strada, e un'illuminazione a minor intensità nella fascia notturna, con un nuovo picco al sorgere dell'alba. In parole povere: 5 ore ad illuminazione piena e 6 ore ad illuminazione ridotta”.

La soluzione proposta da Matteo Marini è innovativa e anche in controtendenza rispetto alle alternative che, in termini di sostenibilità, vengono propugnata. “Ragionando sulla potenza assorbita, facendo raffronti con la lampada al sodio da 150 watt, quella a LED e quella con la strumentazione che proponiamo, la lampada al LED ‘vince’ perché assorbe 106 watt, rispetto ai 180 della lampada al sodio e ai 145 della ‘nostra’. Parlando però del consumo annuale in kW, l'illuminazione al LED e quella al sodio ci perdono: consumano 464 kWh la prima e 727 kWh la seconda. La lampada che proponiamo ne consuma 392”.

Il ragionamento che fa il candidato di Progetto Roma è basato essenzialmente sul desiderio di ottimitizzare le ore di luce, in funzione dell’effettiva domanda. Producendo un guadagno. “Il costo complessivo di installazione dei due apparecchi è di 150 euro per ogni singolo punto luce,  a dispetto dei 550 della lampada a LED e di un lavoro molto più lungo e dispendioso per studiare e adattare i pannelli fotovoltaici – precisa Marini, che aggiunge -  Altri punti positivi, sono: l'autoapprendimento durata del ciclo notturno, l'estensione di vita della lampada del 40%, la riaccensione della lampada immediata, un risparmio consumi fino al 60%, un elevato range di tensione di alimentazione e facilità di installazione”. Nel precisare, poi, che “tutti i dati citati, sono frutto di test eseguiti dalla società che produce i due strumenti in questione, che trasformano di fatto la lampada normale in un ‘crepuscolare intelligente’ – il giovane candidato Presidente ricorda che - Anche questa è una piccola rivoluzione che  abbiamo messo nel programma della Lista Progetto Roma e che, fino all'ultimo giorno utile ed anche dopo le elezioni – promette Marini - racconteremo ai cittadini del Municipio IX”.

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