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Stadio a Tor di Valle: tra volpi ed istrici spunta la Lupa

Lo stadio della squadra giallorossa sarà edificato in un'area per la quale il WWF aveva redatto uno studio. Ricordando l'importanza della zona, per aviofauna e mammiferi presenti in discreta quanitità

L’edificazione dello stadio dell’A.S. Roma a Tor di Valle, diventa giorno dopo giorno più concreta. Manca ancora l’ufficializzazione del progetto, che comunque in queste ore passa di ufficio in ufficio, dal Comune al Municipio. Le bocche sono cucite, soprattutto per le conseguenza che l’opera fortemente voluta da James Pallotta, potrebbe generare sul territorio limitrofe. Dal punto di vista della viabilità. Ma anche, e non di meno, per l’impatto ambientale che ne potrebbe derivare.

TOR DI VALLE - L’area prescelta, sembra sia quella che coinvolge l’ippodromo e le zone attigue. Da Piano Regolatore Generale si tratta di aree catalogate come Verde privato attrezzato (ippodromo) e Agro Romano. Una delle ultime aree di Agro Romano comprese all’interno del GRA. Ragion per cui, negli anni passati, si pensò anche di valorizzarne la presenza. Tanto che poi,  nel 2008 il Consiglio Municipale si trovò ad approvare “un progetto di riqualificazione ambientale e promozione della fruizione dell’area” elaborato dal WWF, che aveva per oggetto proprio l’ANSA di Tor di Valle.

IL PALEOALVEO - Andando a rileggere quel documento, per il quale tuttavia non vennero mai stanziati finanziamenti, si leggono informazioni interessanti.  Intanto a ridosso della zona insiste il “Paleoalveo di Spinaceto” vale a dire “ciò che rimane di un’ansa originariamente percorsa dal Tevere che negli anni ’30 il fiume ha dovuto forzatamente abbandonare. Elemento ad elevato valore naturalistico, rappresenta uno dei pochi ambiti umidi della zona periurbana di Roma. Costituisce –leggiamo ancora nel progetto redatto dal WWF – un sito di estrema importanza per l’avifauna stanziale e migratoria”.

L'AVIOFAUNA - A prescindere poi dalla situazione vegetazionale, l’area interessata dallo studio, presenta numerose specie animali che un eventuale sviluppo urbanistico, potrebbe compromettere. Oltre alle tante varietà di rettili, “molto diffuso nell’area dei prati coltivati ed incolti è il fagiano, osservato anche in atteggiamento riproduttivo; negli stessi ambienti è stato poi osservato anche il beccaccino. A ridosso del fiume non di rado si possono incontrare specie come l’Airone bianco maggiore, l’Airone cinerino, la Garzetta, sia in volo che in atteggiamento di caccia”. E ancora gallinelle d’acqua, folaghe, numerosi germani reali , l’upupa ed il Martin pescatore. Il Gheppio, la Poiana, il Nibbio bruno. il picchio rosso maggiore, e quello verde.

I MAMMIFERI - L’elenco dei volatili presenti nell’area è davvero consistente e ne abbiamo riportato solo una parte. Da segnalare inoltre la presenza di alcuni mammiferi come la volpe, il riccio, la nutria e l’istrice in un’area prossima all’entrata della pista ciclabile a lato di via Ostiense e dell’ippodromo. Insomma tante specie animali tipiche dell’Agro romano che potrebbero esser danneggiate, nel numero, da un’ eccessiva antropizzazione dell’area.

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