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Prostituzione all’Eur: oltre alle zone a luci rosse c’è di più

Il Presidente del Municipio, rispondendo a chi contesta l'idea di confinare le prostitute in alcune zone a luci rosse spiega: "lo zoning è l'ultimo degli aspetti della nostra proposta. Noi vogliamo rifinanziare un progetto per stroncare il racket"

Non sono poche le critiche che il presidente Santoro sta raccogliendo in queste ore. Per essere onesti, ha ricevuto anche qualche attestato di solidarietà, a partire da quello del Presidente  del limitrofo Municipio.  Tuttavia la proposta di relegare la prostituzione in delimitate zone a luci rosse, continua ad incontrare forti resistenze anche dentro al suo partito.

I FATTI E LE PAROLE - Rispondendo forse ai recenti attacchi, Santoro ha provato a chiarire l'iniziativa che lo vede protagonista. “Siamo in un momento in cui possiamo davvero cambiare le cose. Possiamo essere quelli che riescono a dire basta alla tratta di vite umane. Anzi – ha specificato sulla propria pagina facebook - possiamo essere quelli che lo fanno, non solo lo dicono”.

LE OPERATRICI DI STRADA - Fatta questa premessa il Minisindaco, forse togliendosi qualche sassolino dalla scarpa, ha spiegato meglio il proprio progetto. “Quello che tutti in queste ore chiamano ‘zoning’, è l’ultimo degli aspetti della nostra proposta. Il primo è che vogliamo rimettere le risorse per il progetto "Roxanne", quello che era stato cancellato da Alemanno, per stroncare il racket. Mi riferisco a quelle operatrici e operatori che parlano o ascoltano chi è vittima di tratta per offrirgli un’alternativa”.

LE FASI DEL PROGETTO - Non c’è soltanto la voglia di far ripartire un progetto di assistenza socio sanitaria. L’idea di Santoro sembra più articolata. E così se il primo aspetto della proposta è rilanciare il Roxanne, “il secondo è aumentare e rendere più efficace la presenza delle forze dell’ordine e della Polizia Locale sul territorio: non solo multe ma un’attività che, insieme alle unità di strada, non consideri più prostitute, clienti o sfruttatori un fenomeno normale di questa società. Un fenomeno dove ci si gira dall'altra parte. Il terzo – ha elencato Santoto –è l’educazione sentimentale nelle scuole, perché il corpo delle donne merita rispetto. Ma dobbiamo anche insegnarlo. E poi vogliamo far crescere i nostri bambini i n parchi e strade pulite. Senza che una madre debba mettere loro, ogni volta, le mani avanti gli occhi. Per un bambino il suo quartiere è tutto il suo mondo. E non possiamo permettere più a nessuno di poterlo sporcare così”.

IL REGALO AL RACKET -“E’ una proposta di destra? E’ una proposta di sinistra? Non lo so. Scegliete voi. Secondo me è una proposta per un quartiere o una città finalmente civile. Per questo chiedo a tutti i politici di fermarsi nel commentare senza conoscere. Siamo stati eletti per fare le cose, non per dirle. Perché il più grande regalo che possiamo fare al racket di 'Mafia Capitale' e che gestisce la prostituzione sul territorio è lasciare tutto così com'è”.

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