rotate-mobile
Eur Spinaceto / Via Carmelo Maestrini

Antenne Vodafone: due pesi e due misure

Il Municipio, ormai schierato con i residenti, ha commesso alcuni errori dirimenti, sul piano della comunicazione e su quello normativo, non individuando un sito alternativo nei tempi previsti. Ed ora Casal Brunori rischia di non avere scelta

La richiesta di installare una Stazione Radio Base Vodafone, nei quartieri di Fonte Meravigliosa e Millevoi, sta riaprendo la discussione sull’analoga istanza, perpetrata dalla medesima compagnia telefonica al Municipio XII, di impiantare un’antenna (SRB) in via Maestrini, a Casal Brunori.

Due situazioni simili ma diverse. Quello che colpisce, è la difformità di trattamento riservato alle due situazioni. Nel caso di Fonte Meravigliosa e Millevoi, per  ammissione del CdQ  della zona, quello di Vigna Murata, è stato lo stesso Assessore all’Ambiente Maurizio Cuoci ad avvertire circa la richiesta inoltrata dalla Vodafone. Sia chiaro, nessuno condanna il Vice Presidente del Municipio XII (Cuoci assolve anche a quest’incarico) per aver avvisato i residenti del quadrante di Vigna Murata, circa la richiesta della Vodafone. Al contrario, pensiamo che sia stata una scelta ispirata dalla trasparenza e votata alla partecipazione. E tuttavia ci si sarebbe aspettato, da parte della Giunta Municipale, la stessa sensibilità nei confronti dei residenti di Casal Brunori.

Due pesi e due misure. Ci scrive il Presidente del Consiglio Municipale Marco Cacciotti:  “come sempre si è provveduto alla pubblicazione dell'informazione – relativa alla richiesta di Vodafone - sul sito del Municipio, al fine di renderla pubblica e di consentire a tutti di poter presentare istanze d’opposizione” . Nessuno ha detto il contrario. Ma ribadiamo, perché in un caso i cittadini vengono avvisati dall’Assessore competente, e nell’altro lo “scoprono” casualmente leggendolo nel sito del Municipio?

Il platonico mondo delle idee. In secondo luogo, poiché il Presidente Cacciotti tiene a precisarlo, va chiarito il modus operandi dell’amministrazione. “Anche per l'antenna di Casal Brunori il Municipio, sulla base di un indirizzo politico perseguito da anni, ha espresso parere contrario entro i trenta giorni canonici. La posizione del Municipio  è  infatti quella  di esprimere parere contrario fintanto che non sarà realizzato il piano regolatore delle antenne”. Si parla del platonico mondo delle idee. Poiché, un piano quadro delle antenne, di fatto non esiste. E forse non è neppure in cantiere. Ma allora cosa poteva e doveva fare il Municipio?


I poteri del Municipio. Molto poco, poiché come istituzione di prossimità, ha limitati margini di manovra. “Il Municipio non ha nessun potere discrezionale di impedire l'istallazione di antenne – prosegue Marco Cacciotti –  in quanto la materia è disciplinata dalla legge che impone il rispetto di determinati parametri e di determinate procedure che, se ottemperate dall'operatore di telefonia mobile, consentono allo stesso di procedere all'installazione delle antenne senza che gli enti locali possano impedirlo”.


Scegliere di non scegliere. Dunque al Municipio quali possibilità rimangono? “Quello che il Municipio può fare, così come avvenuto, è cercare di individuare un sito alternativo di proprietà comunale” ci fa sapere Cacciotti. Ma non è corretto. Il Municipio non ha individuato alcun sito alternativo. Semplicemnte si è limitato a dire “noi ci rifacciamo al piano regolatore delle antenne”, che non esiste. Ovvio che il Dipartimento competente, il IX, non abbia potuto accogliere questa posizione, perché non in linea né con il D.Lgs. 259/2003, né con il protocollo d’intesa firmato da Comune e compagnie telefoniche nel 2004. In altre parole, si doveva indicare, entro i 30 giorni, un sito alternativo. Ed “in tal senso abbiamo tenuto una serie di incontri con il Dipartimento capitolino competente e la Vodafone – precisa il Presidente del Consiglio Municipale -  coinvolgendo il Comitato di quartiere Casal Brunori al fine di individuare un sito alternativo condiviso tra le parti”. Certo. Ma dopo il termine dei trenta giorni.


Il Comitato di Quartiere smentisce il Municipio. Ed è lo stesso Comitato di Quartiere, chiamato in causa dal Presidente del Consiglio Municipale, che fa indirettamente arrivare la smentita. “In conseguenza del decorso termine di 30 giorni, per l’indicazione di un sito pubblico alternativo, da parte del Municipio Roma XII, è stato necessario avviare azioni di opposizione all’installazione dell’antenna” si legge nel volantino con cui, il CdQ di Casal Brunori, annunciava l’incontro pubblico dell’8 giugno, con Calzetta, Cacciotti e Cuoci.


Il piano regolatore, ago della bilancia. Dunque, delle due l’una. O il CdQ ha informazioni sbagliate, ed il Municipio ha individuato  per tempo un sito alternativo. E non ci risulta. Sia per ammissione dello stesso Cacciotti e nei giorni scorsi dei Consiglieri Pollak e Aloisi che parlano di un’opposizione sulla scorta di un “sedicente” piano regolatore delle antenne. Sia perché la questione  e la mobilitazione dei residenti di Casal Brunori,  nascono proprio per un errore, che il Municipio compie, non avendo individuato un sito alternativo nei 30 giorni dovuti. Oppure ha ragione Cacciotti, il Municipio si è mosso bene e per tempo, ed allora non si capisce cosa c’entri il piano regolatore. Ma soprattutto, se si è mosso bene e per tempo, qual è il sito alternativo indicato?

Il peccato originale. Dopodiché gli incontri avuti con i residenti e con i responsabili di Vodafone, per cercare di dirimere la questione, hanno il pregio d’ aver visto schierarsi, l’amministrazione municipale, e tra questi Marco Cacciotti, dalla parte dei cittadini. Scontando tuttavia  un “peccato originale” , che potrebbe pregiudicare l’operazione complessiva. Obbligando infine i residenti di Casal Brunori, assolutamente contrari,  a dover scegliere un sito per installare una Stazione Radio Base dentro al proprio quartiere.
 

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Antenne Vodafone: due pesi e due misure

RomaToday è in caricamento