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Discarica Falcognana: in attesa di novità i residenti si dividono

Solo un centinaio di residenti ha preso parte alla manifestazione odierna. Il presidente Santoro: "Ancora non so se e quando ci sarà il tavolo tecnico"

Continua la protesta contro l'ipotesi Falcognana per il post Malagrotta. Un centinaio di persone hanno manifestato, stamattina, sotto la sede del Ministero dell’Ambiente, arrivando ad occupare la corsia laterale della Colombo.

L'OBIETTIVO DELLA PROTESTA - L’intenzione è stata chiaramente espressa dal Presidente della Commissione Ambiente del Municipio IX, Alessandro Lepidini. “Vogliamo parlare con il Ministro. Ho provato a trattare – ha spiegato poco prima di smobilitare il sit-in - ma quando ho chiesto di sapere quando c’era il tavolo tecnico (inizialmente annunciato per oggi, ndr), come risposta ho ottenuto uno zero totale. Stessa cosa è avvenuta quando ho richiesto d’avere certezza dell’incontro con il Ministro”.

I RISULTATI OTTENUTI - Mezz’ora più tardi, lo stesso Consigliere, microfono alla mano, ha dato appuntamento ai residenti al Presidio di Falcognana. Non prima, però, d’aver comunicato l’unico risultato ottenuto. “Mando un’email alla segreteria con riserva di comunicare le 7 persone che verranno con me a parlare domattina con il direttore generale competente, che si chiama Pernice. Facciamo questo primo incontro tecnico, portiamo la documentazione ed apriamo l’interlocuzione per parlare con il Ministro, spero domani o al più tardi dopodomani. Questo è quanto abbiamo ottenuto”.

INTERVIENE SANTORO - Tra i due discorsi di Lepidini, c’è stato anche il tempo per l’intervento del Presidente del Municipio, Andrea Santoro. “Fino a questo momento ancora non sono stato convocato a nessun tavolo tecnico e non so neppure a che ora ci sia questo tavolo – ha immediatamente ammesso il minisindaco, riferendosi all’incontro che dovrebbe coinvolgere il Prefetto Sottile - Sono venuto qui perché c’è una comunità del mio municipio che sta manifestando ed è giusto che il suo presidente gli sia vicino. Io l’unica cosa che vi devo chiedere è di offrire il massimo della collaborazione ai vigili ed alle forze dell’ordine. Ogni piccolo errore può far saltare tutto, e questo ci deve ricordare anche quanto è successo qualche giorno fa -  ha osservato in maniera sibillina  - Dipende da tutti noi, come va questa vicenda. Dai nostri comportamenti e da quello che diciamo. E’ giusto che si manifesti ma è giusto che non si faccia alcun tipo di speculazione politica. E’ l’unica richiesta che vi faccio. Io sto cercando di contattare il Comune. Il sindaco Marino ancora non si è espresso sulla vicenda – ha poi ricordato, prima di concludere - ieri sera ho inviato le osservazioni del Municipio che dicono No alla Discarica di Falcognana. Continuiamo a lavorare in questo modo”.

Discarica Falcognana: la protesta arriva sulla Colombo

RESIDENTI DIVISI - Da segnalare che alla manifestazione sotto al Ministero c’erano molte meno persone di quelle che in questi giorni hanno animato la protesta. “Io abito a Spregamore, a meno di 1 km e mezzo dalla discarica – ci spiega la signora Ines – lì c’è un presidio con persone che si stanno alternando, con dei turni massacranti. Voglio dire una cosa: non mi sembra corretto che le cose si facciano in alcuni posti, solo per apparire. Delle persone che ieri erano al Santuario, oggi non ci sono qui. E non va bene – commenta la residente – dobbiamo partecipare sempre, non solo nei posti dove si ottiene una certa visibilità”.

LE ALTERNATIVE A FALCOGNANA - Infine, ragionando sulle soluzioni alternative alla discarica di Falcognana, Fernando Reynoso, portavoce del Comitato No Tag, ha espresso una valutazione, frutto della propria esperienza associativa. “Sulla questione dell’ipotesi militare, il nostro Comitato è scettico perché avendo avuto a che fare con i militari  per la nostra battaglia contro la tangenziale di via Kobler, sappiamo che quando c’è la competenza del ministero della Difesa le garanzie democratiche sono inferiori. Ci deve essere una cessione di sovranità del Ministero verso gli enti locali, altrimenti noi del Comitato No Tag non siamo d’accordo che si faccia una discarica nei loro siti – ma c’è anche una proposta, che Reynoso ha avanzato - La soluzione per questo problema è di togliere il miele alle api. Serve un programma chiaro che entro 2 anni porti ad una conversione finalizzata alla riduzione dei rifiuti. Servirebbe un bando, cui far partecipare dei privati, che gareggino sia per la realizzazione dell’obbiettivo rifiuti zero. Ma poi il vincitore del bando dovrebbe anche assumersi i costi per il temporaneo conferimento all’estero dei rifiuti. Per noi, la soluzione al problema discariche, si può affrontare in questi termini”.

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