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Laurentino Africano / Via Gadames

Servizi sociali: poche risorse e futuro incerto. Le famiglie del IX invocano più attenzione

Le scarsissime risorse a disposizione per i servizi sociali, la possibile chiusura del centro diurno dopo l'estate ed il futuro delle persone disabili. Cresce la preoccupazione nel territorio del Municipio IX

Mantenere aperto il centro diurno di via Gadda, rappresenta un obiettivo importante per la Consulta,  per le persone con disabilità del Municipio IX o ed ovviamente per tutte le loro famiglie. Garantire il proseguimento del servizio dopo la pausa estiva e fino al termine del 2015, è quindi un risultato che tutto il territorio chiede con forza.

SOLDI COL CONTAGOCCE - L’Assessore Municipale alle politiche Sociali Luisa Laurelli, che ha recentemente incontrato la Consulta della disabilità, è cosciente delle difficoltà. Le risorse per i servizi sociali, sono infatti pressocchè azzerate in Municipio. "Ci aiuteranno i mesi estivi quando a luglio e agosto sia il centro diurno di via Gadda che il Dopo di noi di Vitinia chiuderanno – valuta Laurelli -  Faremo di tutto per avere in assestamento di bilancio i soldi destinati ai servizi che arrivano con il contagocce, aumentando la percezione di precarietà che abbiamo tutti noi, famiglie per prime”.

LA PREOCCUPAZIONE DEI GENITORI - Intanto, proseguono gli incontri della Consulta, per promuovere lo sviluppo del Trust di tipo sociale. “ll trust è un istituto giuridico inglese poco conosciuto e quindi poco usato  in Italia se non per i grossi patrimoni, perchè permette la segregazione del patrimonio oggetto di trust, preservandolo da rischi di fallimenti – ci spiega Rosaria Uccello, Vicepresidente della Consulta  - In pratica si tratta di affidare il patrimonio ad una persona o a un organismo, il trustee, che lo utilizza per le necessità e per la buona qualità della vita di una persona disabile”. L'azione del trustee, controllata da un garante,  è  invece indirizzata dalle disposizioni di fine vita del genitore, che indica di cosa hanno bisogno dettagliatamente i propri figli.

L'ATTENZIONE AI PIU' DEBOLI - Implementare un istituto come il Trust nel territorio avrebbe ricadute positive per il tessuto sociale. Assicurerebbe infatti ai genitori, il giorno in cui non ci saranno più, che i loro figli con disabilità fisica o psichica, abbiano delle risorse economiche in grado di consentire loro uno stile di vita sereno. In questo caso, non servono finanziamenti pubblici, ma solo l’attenzione ad un’istanza che, moltissime famiglie del territorio, continuano a segnalare.

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