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Lunedì, 29 Aprile 2024
Laurentino Laurentina / Via Laurentina

Via Laurentina come la Salerno-Reggio Calabria: "9 Km in 9 anni? E' un record"

La Codacons punta il dito contro la lentezza dei lavori per la messa in sicurezza della via Laurentina."in questi 9 anni Via Laurentina ha fatto registrare ben 10 morti e 130 feriti". Chiesto l'interessamento della Procura di Roma

Nove anni per raddoppiare la via Laurentina nel tratto dopo il cimitero. La Codacons punta il dito contro l'eccessivo protrarsi dei lavori, chiedendo l'intervento della magistratura. Anche perchè, durante questo alsso temporale, gli incidenti non sono mancati. Come del resto i cittadini sottolineano da molto tempo.

TROPPI INCIDENTI - "I lavori di raddoppio dell’arteria che collega la capitale con Pomezia, l’Agro Romano e il litorale, interessano un tratto di strada che copre circa 9 km – ricorda il Codacons - 9 anni di attesa per 9 km di asfalto sono un record che fa invidia alla Salerno-Reggio Calabria, emblema della lentezza e della malagestione delle opere pubbliche". Le lungaggini non rappresentano l'unico aspetto criticabile in questa infinita operazione di raddoppio stradale. " Ma il problema non è solo temporale – sottolinea il Codacons - in questi 9 anni Via Laurentina ha fatto registrare ben 10 morti e 130 feriti, ponendosi ai primi posti tra le strade più pericolose d’Italia".

ESPOSTO IN PROCURA - L'elevato numero di incidenti avvenuti lungo la consolare, ha fatto balzare sulla sedia la Codacons, che ha pertanto deciso di rivolgersi alla Procura di Roma. “Chiediamo alla magistratura di intervenire sul caso di Via Laurentina e dei lavori di raddoppio – ha spiegato Carlo Rienzi, Presidente Codacons e il candidato a sindaco di Roma – Vogliamo prima di tutto che sia accertato il livello di sicurezza della strada, considerato l’elevato numero di morti e lo stato fatiscente dell’asfalto. Non basta abbassare il limite di velocità a 30 km/h per mettere in sicurezza una arteria e tutelare gli automobilisti. La Procura conclude Rienzi  dovrà poi verificare se lo stop ai lavori di raddoppio possa configurare fattispecie penalmente rilevanti a danno dei cittadini che risiedono lungo la tratta interessata, e che negli anni sono stati privati di una infrastruttura indispensabile subendo inoltre i danni legati al pessimo stato della strada”.

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