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Luneur: “Caro sindaco, le racconto la storia del parco giochi”

Il portavoce dei giostrai del Luneur ha scritto una lettera al primo cittadino “Per sottoporre alla sua attenzione la storia del parco chiuso da cinque anni”

Saverio Pedrazzini non demorde. Lo storico portavoce dei giostrai del Luneur non sembra volersi arrendere difronte alla scelta di fare del parco meccanico più antico d’Italia, un mero family park. “Caro Sindaco, mi permetto di sottoporle la vicenda del Luneur, lo storico parco di Roma ormai chiuso da cinque anni, che sta privando le famiglie di giostrai della loro dignità e dei loro guadagni”. La lettera,  composta da sette pagine, è stata inoltrata anche al Presidente Santoro ed al Vice Sindaco Luigi Nieri . Ma essendo molto tecnica, abbiamo chiesto al portavoce delle 160 famiglie di giostrai di riassumercela.

LA STORIA IN PILLOLE - “Nell’Aprile  del 2008 il Luneur chiude i battenti. L’Ente Eur mette a bando pubblico la futura concessione del parco giochi, riportando per iscritto gli estremi della gara. Vi partecipano vari enti e nel corso dell’esame delle domande, inizia la modifica del bando stesso. La modifica avviene attraverso una lettera a latere che cambia i contenuti della gara. Il Presidente della commissione esaminatrice, Pier Gallini, trascrive il contenuto di quella ‘lettera a latere’, tralasciando i punti dell’articolo 3 che erano elementi essenziali per l’ammissibilità delle domande. Questi punti – spiega Pedrazzini - prevedevano la realizzazione d’un business plan, un contratto di locazione firmato in tutte le parti, la destinazione dell’area con relativa utenza, l’indicazione delle attrazioni che dovevano essere inserite all’interno del parco, e la riorganizzazione del parco  stesso con la presenza dei subconduttori” ovvero dei giostrai che vi lavoravano.

160 FAMIGLIE DI GIOSTRAI - “I subconduttori diventano però una sorta di merce di scambio tra Eur Spa e Cinecittà Enterteinment,  la società di Luigi Abete, interessata alla concessione .  Per facilitare l’ingresso in questa area – ci spiega Pedrazzini – viene tagliata la presenza dei subconduttori, che avrebbero scoraggiato le intenzioni di chi voleva investire nell’ambito del parco. Di fatto, oggi, i subconduttori sono stati fatti fuori”. Tramite una lettera a latere che. come Pedrazzini più volte ci ricorda, inizialmente non era contemplata.

IL MOTIVO DELLA LETTERA -“Io oggi mi sono permesso di disturbare il nuovo Sindaco, inviandogli un’email in cui ho messo tra i destinatari anche il Vice Sindaco Nieri come anche il Presidente del Municipio Andrea Santoro, per invitarlo ad una presa di coscienza  e di posizione rispetto all’attuale situazione. Perché in questi giorni, visto il periodo feriale, sono comparsi i primi cartelli dei lavori,e la cosa è molto strana perché ad aprile del 2013 era nato un contenzioso tra Eur S.p.A. e Cinecittà Enterteinment. Un contenzioso aperto da quest’ultima, per un’ipotesi di danni economici in virtù d’un costo per le opere di bonifica notevolmente superiore a quello concordato. Cosa che tra parentesi non risulta in nessun passaggio del bando di gara, ma è sempre il frutto delle condizioni inserite nella lettera a latere”.

LA BATTAGLIA CONTINUA - Oltre a questo, Pedrazzini segnala anche come “il bando, originariamente indetto dall’allora A.D. di Eur S.p.A. Mauro Miccio, ha modificato anche la penale che il vincitore della gara avrebbe dovuto pagare in caso di ritardo nella conclusione dei lavori di riqualificazione. Da 10mila euro al giorno, agli attuali 2mila euro, sempre al giorno. Un’amministrazione che rinuncia ad un suo diritto è una cosa strana, tutta italiana” polemizza  Pedrazzini, che promette di non arrendersi nella sua battaglia a difesa delle 160 famiglie di giostrai del parco meccanico più antico d’Italia.

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