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Riserva di Decima Malafede, fotografata una lupa: è la prima a spingersi nel quadrante

Un esemplare è stato avvistato nella riserva naturale di Roma Sud. Gubbiotti (RomaNatura): "Guai a creare una sindrome del lupo: non sono animali stanziali e poi si cibano di cinghiali"

A Roma Sud è stata avvistata una lupa. Un residente del Municipio IX ha infatti immortalato la sua presenza all'interno della riserva di Decima Malafede. La foto è stata poi postata sulla pagina facebook del Centro di Recupero della Fauna Selvatica della Lipu

Il primo avvistamento nella Riserva di Decima Malafede

"Non è però una novità assoluta perchè – ricordano gli attivisti della sede di Roma – nella provincia sono ormai deiversi anni che viene segnalato il passaggio di questi esemplari". E' però la prima volta che accade nel quadrante di Roma Sud ed in particolare nella Riserva di Decima Malafede, come confermato dal presidente dell'Ente Roma Natura Maurizio Gubbiotti. "Parliamo di una zona caratterizzata da spazi importanti da un punto di vista naturalistico, come ad esempio la foresta di Capocotta. Tra l'altro non è troppo distante neppure dal luogo dove sarebbe stato fatto questo avvistamento. Ciò detto, non ricordo che nella riserva ve ne siano stati effettuati degli altri, in passato".

Un valore aggiunto

Potrebbe trattarsi di un corridoio biologico, ma non è escluso che sia un caso sporadico. I lupi sono mammiferi che quando sono in dispersione, alla ricerca di cibo o di un partner, sono in grado di coprire un areale estremamente vasto.  "Un paio di anni fa è stato segnalato un esemplare di Foca Monaca sul litorale di Ostia. Questo però – ha sottolineato il presidente di RomaNatura – non significa che siano animali abitudinari di quelle zone. Lo stesso potrebbe essere accaduto con questa lupa che magari, alla ricerca di cibo, si è spinta oltre il suo solito habitat. Ciò detto la sua presenza rappresenta un valore aggiunto: dobbiamo essere contenti che, a Roma, ogni tanto venga avvistato qualche esemplare. Significa che le politiche messe in atto per la salvaguardare habitat e specie stanno funzionando".

Il ritorno del lupo

Il ritorno del lupo appenninico,  all'inizio degli anni Settanta sull'orlo dell'estinzione, è un fatto ormai conclamato. Anche se manca un vero censimento, in grado  di distinguere gli esemplari puri da quelli ibridati con il cane, il numero di questi mammiferi è in crescita. ISPRA, durante un convegno organizzato lo scorso inverno a Roma, ha reso noto che tra il 2006 ed il 2012 la popolazione  "occupava il 18,04% del territorio nazionale e dati preliminari relativi al periodo 2012-2018 indicano che la proporzione è cresciuta al 23,02%". L'aumento di esemplari interessa, evidentemente, anche il Lazio.

Niente psicosi: la specie va protetta

Nei dintorni di Roma, i lupi sono stati avvistati ai Colli Albani e nella Tenuta di Castel di Guido dove, le videotrappole, hanno ripreso due differenti branchi. Sono stati generati dall'accoppiamento della stessa lupa con due diversi esemplari di maschi. E questo dimostra che ormai la zona, nel nord-ovest della capitale, è ormai considerato un habitat relativamente stabile. "Lupi sono stati segnalati anche nel parco di Veio – ha ricorda Gubbiotti –  ora però speriamo che non si ingeneri una sindrome dei lupi, perchè non ce n'è proprio motivo. Invece la  loro presenza è importante perchè si tratta di predatori che si nutrono di cinghiali". Ed infatti, l'analisi delle feci rilevate sugli esemplari di Castel di Guido, hanno mostrato inequivocabilmente che il  95% della dieta d'un lupo è composta dagli ungulati

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