rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Eur Laurentina / Viale Ignazio Silone

Municipio IX: i primi cento giorni di Andrea Santoro

Dalla discarica di Falcognana alle occupazioni. Passando per le scuole, la trasparenza e la gestione del patrimonio municipale. Il Presidente Santoro racconta i primi tre mesi alla guida del Municipio IX

Il Presidente Andrea Santoro, prima d’arrivare alla guida del Municipio IX, è stato Consigliere, Assessore, poi Coordinatore del Pd. Una lunga esperienza, poi culminata con una netta vittoria,ottenuta al ballottaggio, sul suo rivale Paolo Pollak.

Presidente Santoro, qual è stata la prova più dura finora affrontata?
Falcognana è stata la prima dura prova per un’intera classe di amministratori, non solo per il Presidente del Municipio, ma anche per la Giunta e per il Consiglio. Ed ovviamente anche per i cittadini. Io quello che ho visto in queste settimane è una pressione enorme di un’intera città e di un’intera regione sul Municipio IX, perché il problema dei rifiuti a Roma è enorme. E’ il tema dei temi. Ed affrontarlo è stato complicato. Oltretutto ha distratto molte risorse all’amministrazione municipale, che deve affrontare questioni spinose relative al bilancio, all’assistenza ai disabili. Tante questioni che sono state messe da parte perché c’era un’emergenza e perché ho dovuto mettere Falcognana al primo posto. E  fortunatamente qualche soddisfazione ce la siamo tolta.

Un avvio difficile quindi. Però forse qualche risultato si è già raggiunto…
La soddisfazione più grande è stata sicuramente far partire l’assistenza ai disabili nelle scuole. Noi ci siamo trovati in una situazione economica pesantissima ed a fine agosto c’era il rischio che non partisse per nessun bambino l’assistenza alle scuole. Lì ho voluto fare una forzatura, abbiamo tagliato su servizi non essenziali, e sin dal primo giorno abbiamo garantito lo stesso numero di ore dello scorso anno, per l’assistenza agli alunni disabili.

Che situazione hai trovato?
Noi ci siamo trovati una serie di problemi aperti. In qeusti 100 gg ho visto che c’è una macchina amministrativa da rifondare. Basti pensare che il municipio, l’ho scoperto in queste settimane, non sa quante nuove sezioni partono durante l’apertura dell’anno scolastico. Una cosenguenza? Abbiamo dovuto affrontare subito l’emergenza banchi.

A proposito di scuole, alcune rimangono ancora chiuse.
Ci siamo trovati con quella di via  Vivanti, via Trafusa, e con le scuole di Fonte Laurentina, a dover gestire una serie di ritardi spaventosi relativa alla fine dei lavori. Ci sono problemi burocratici che, senza dare responsabilità, si fossero affrontati per tempo, molto probabilmente avrebbero permesso a settembre di  aprire anche queste nuove scuole.

Cosa cambierà, invece, nella gestione del Patrimonio del Municipio e del Comune? Mi riferisco al Casale del Torrino ed al centro civico di Largo Cannella a Spinaceto.
In questi 100 giorni abbiamo fatto il censimento di tutto il Patrimonio immobiliare del municipio. Sappiamo a chi è stato assegnato, chi paga e non paga.  Adesso bisogna rimettere mano, in maniera pesante, a tutto il patrimonio pubblico. La mia scelta in campagna elettorale era quello di destinarlo ai giovani ed alle donne che vogliono fare impresa e così sarà. Poi ovviamente è finita l’epoca di chi vuole delle sedi per non metterci niente o per occupare solo degli spazi, si andassero a cercare altri municipi. Su largo Cannella la mia idea è di mettere la centrale unica della Protezione Civile del Municipio. Sul Casale del Torrino, rimane il primo impegno della campagna elettorale, e cioè di destinarlo alle start up, ovvero alle imprese di donne o di giovani del territorio. Noi abbiamo concluso da alcuni giorni il censimento del patrimonio ed abbiamo messo una persona a lavorare su un progetto per questi casali e spero che entro l’anno riusciremo a pubblicare il primo bando per le start up del municipio.

Un altro tema caldo è rappresentato dagli insediamenti abusivi e dall’occupazione di alcuni stabili.
Io ho trovato una situazione drammatica. C’è stato un buco di governo in questi mesi tra la fine della consiliatura Alemanno e l’inizio di quella Marino e questo ha consentito a molti senza fissa dimora che stavano in provincia a venire in questa città. E’ un problema che non si risolve solo, come alcuni pensano, attraverso degli sgomberi. Noi abbiamo iniziato a farli  e però se non si danno delle funzioni a quelle aree sgomberate, rischiano di essere rioccupato. La nostra idea è di mettere a bando le aree verdi per realizzare dei chioschi bar che possano manutenere queste aree, evitando il rischio di insediamenti abusivi. Per quanto riguarda le occupazioni, ne approfitto per far luce anche sulla vicenda Papillo: c’è un po’ di fibrillazione. Io ho scoperto in questi giorni che qualcuno, per un errore nella scorsa consiliatura, aveva deciso che quel casale non si doveva più ristrutturare. E quindi, quei cittadini che avevano comprato casa pensando di avere un casale ristrutturato con dei servizi, non avrebbero avuto nulla di tutto questo. Io quello che ho fatto a seguito dell’occupazione è stato capire chi ne era responsabile e cosa era previsto in quel casale. Sono più di quindici giorni che sto facendo riunioni su quel casale che io voglio sia restitutito ai cittadini con funzioni di pregio. C’è chi dice mettiamoci la sede di Special Olympics, chi invece dice mettiamoci una sede con funzioni culturali  per il quartiere, un presidio sanitario…questo lo decideremo insieme ai cittadini.

A proposito di occupazioni di stabili, l’Urban Center è occupato dalla Protezione Civile ?
A quanto ci risulta sì. Ci risulta occupato da un’associazione di Protezione Civile che io ancora non ho avuto il piacere di conoscere in un progetto come tanti estemporaneo, senza alcuna lungimiranza. L’Urban Center ci piacerebbe destinarlo ad un coordinamento della Protezione Civile del Municipio con una presenza h24 all’interno della struttura, in modo che possano fare anche interventi di piccola manutenzione urbana. Quella potrebbe essere una soluzione che garantisce una presenza costante all’interno dell’immobile. Da la possibilità a tanti cittadini volontari iscritti alla Protezione Civile di svolgere la loro attività e avremo comunque uno strumento di pronto intervento che, anche alla luce dei cambiamenti climatici, serve anche in questo Municipio. Un po’ sul taglio di quello che è stato fatto dal mio collega Catarci.

Cambiando discorso, ma restando su un problema che attende una soluzione, a che punto sta il Corridoio Eur Tor Pagnotta?
Sta messo malissimo. Perché come dicevamo in campagna elettorale, c’è stato un caos generale e stiamo cercando di mettere in ordine tutto l’iter operativo. Stiamo facendo riunioni settimanali sull’argomento e  sono previsti altri interventi di riqualificazione su via Ardeatina. Finalmente abbiamo costruito un rapporto corretto con il Consorzio Tor Pagnotta 2 per la realizzazione del ponte che non sarà fatto nell’immediato perché manca tutta una parte di finanziamento comunale che in questi 5 anni non è stato realizzato. Era il caos. Vale per il corridoio  Laurentina Tor Pagnotta come per Eur Tor de Cenci. Ad ottobre faremo una grande assemblea pubblica perché quel corridoio della mobilità è il futuro del municipio. Il fatto che anziché il filobus  a Roma siano arrivate le tangenti, rappresenta un problema enorme. Ed è per questo che, davvero con il massimo dell’impegno, stiamo cercando di poter dire ai cittadini quando verrà messo in funzione.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Municipio IX: i primi cento giorni di Andrea Santoro

RomaToday è in caricamento