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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Rapine seriali all'Eur: presi due giovanissimi, figli d'arte e già esperti

Armati e con il colpo e il volto coperto da una tuta da sci entravano in bar tabaccherie e videonoleggi dell'Eur e li rapinavano: in manette due rapinatori

Entravano veloci puntando una pistola in faccia al commesso prendevano i soldi e sparivano. Questo il modus operandi, sempre lo stesso, utilizzato da due giovanissimi rapinatori “figli d'arte” che, colpivano all'Eur, Spinaceto, Torrino, Mostacciano e Villaggio Azzurro e che sono stati arrestati dagli agenti del commissariato Spinaceto.

LE RAPINE – Tutto inizia in primavera, in pieno periodo pasquale, quando la vita del quartiere dell'Eur viene scossa da una serie di rapine su cui gli agenti cominciano a indagare, commesse da due individui vestiti in tuta da sci, con il casco integrale, i guanti e, persino, un collo molto alto che infilavano sotto il casco per non perdere capelli e lasciare tracce. Quasi senza parlare entravano e puntavano subito l'arma contro il commerciante, prendevano i soldi, in pochi casi qualche oggetto, e sparivano. La fascia oraria per agire era ricompresa tra le ore 19,00 e le ore 22,00 e gli obiettivi erano negozi di videonoleggio, tabaccai e bar. Tutto il materiale per mettere a segno i colpi, con bottini che variavano da poche centinaia a qualche migliaio di euro erano custoditi in un’auto rubata lo scorso 5 maggio e lasciata in sosta. Un'arma è stata ritrovata e si tratta di una pistola a gas, l'altra ancora non è stata rinvenuta e si cerca di capire se fosse vera o giocattolo.

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LE INDAGINI – Gli agenti del Commissariato Spinaceto, guidati dalla dr.ssa Maria Sironi, hanno cominciato a “rovistare” negli ambienti della criminalità romana individuando dapprima l'auto usata per i colpi, una Nissan Micra rubata venti giorni prima della prima rapina e utilizzata come base logistica: qui tenevano la refertiva e gli strumenti per rapinare. Si inizia un attento pedinamento dei due seguendo la macchina con la quale un giorno hanno un piccolo incidente stradale, a quel punto gli agenti inviano una pattuglia di routine e, con la scusa del sinistro, perquisiscono l'automobile in cui trovano refurtiva e strumenti del mestiere. Le indagini però continuano ancora perché gli agenti, avendo trovato poca refurtiva, ipotizzano una possibile presenza di una cassa comune con altre persone.

LE ORIGINI – I due giovanissimi – hanno solo 19 anni – appartengono all'ambiente dei Ponti, al Laurentino 38 e sono figli e nipoti di rapinatori e persone della criminalità romana. Si sono dimostrati estremamente esperti: non lasciavano tracce, erano veloci e quando sono stati fermati sapevano perfettamente come comportarsi, hanno confessato sei rapine e ora si trovano agli arresti domiciliari. Uno dei due era uscito da poco di prigione per rapina e, subito dopo, aveva ricominciato a delinquere. Non si tratta di persone legate al traffico degli stupefacenti ma professionisti dediti a questo genere di rapine.

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