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Rifiuti a Tor Pagnotta 2, “la responsabilità è del Consorzio”

L’Assessore all’ambiente del Municipio chiarisce la vicenda dei rifiuti a Tor Pagnotta 2: “Il Consorzio ha chiuso le strade e gli operatori AMA non riescono a passare. Stiamo cercando di mediare, ma temiamo che la discarica possa crescere”

La situazione di Tor Pagnotta 2, appare lontana da una soluzione. La discarica a cielo aperto e la mancata raccolta dei rifiuti, hanno una spiegazione: gli operatori AMA non riescono ad entrare nel quartiere. “Ieri si è presentato il vice capo distratto di AMA segnalandomi che sono state chiuse nuovamente alcune strade con dei blocchetti di cemento” ci spiega l’Assessore all’Ambiente del Municipio IX Alessio Stazi. Le strade in questione dovrebbero essere via Tonelli, via De Marchi e via Terracini.

STRADE CHIUSE DAL CONSORZIO - "Le discariche che avete mostrato nell’articolo – riprende Stazi – sono nate perché AMA non riesce ad erogare il servizio di porta a porta, poiché il cantiere è chiuso. A metà dicembre, su pressione dell’Amministrazione municipale, si era momentaneamente sbloccata la situazione. Gli operatori potevano passare e quindi i rifiuti erano raccolti. La discarica per strada non era stata rimossa, ma neppure era aumentata. In quel periodo i mezzi AMA circolavano sulle strade con segnaletica provvisoria, quelle cui avevano accesso anche i cittadini. Ma da qualche giorno, di punto in bianco, la situazione è tornata quella di prima: per una scelta del Consorzio, quelle strade sono state nuovamente chiuse”.

GLI ACCORDI PREGRESSI - Approfondendo la questione, Stazi ci ha spiegato anche che “come Municipio non abbiamo in carico quell’area. Possiamo solo chiedere ad AMA ed al Consorzio di mettersi ad un tavolo e ragionare sul da farsi. Il problema nasce per la politica di gestione dell’amministazione capitolina verso il Consorzio. L’amministrazione municipale è quindi bloccata”. Un disagio che nasce a monte. “Noi ci muoviamo in un quadro regolatorio, all’interno d’un sistema di sviluppo urbanistico complesso, frutto di accordi pregressi, fatti dalle precedenti amministrazioni. Con queste regole del gioco abbiamo le mani legate”.

LA LEGGE ED IL BUON SENSO - Eppure, ci sono centinaia di famiglie che già vivono nel quartiere. “Visto che a molte persone è stata consegnata la casa e ora da residenti pagano le tasse,  vorremmo che il Consorzio consentisse all’AMA di poter erogare il servizio di ritiro dei rifiuti. Con la modalità del porta a porta. Abbiamo ricevuto anche una lettera dell’Architetto progettista del Consorzio , che ci ha chiesto di rimuovere i cassonetti, perché si trovano su aree private. Sul piano legale, è una richiesta legittima. Ma lì ci sono già 420 famiglie che popolano il quartiere, e servirebbe anche un po’ di buon senso. Ora comunque – conclude la telefonata Stazi – vado con l’ingegner Perrone di AMA a fare un altro sopralluogo”.

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