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Riserva di Decima Malafede, approvato il Piano d'assetto: era nei cassetti da 17 anni

Arrivato l’atteso via libera dalla Regione Lazio. Gubbiotti (RomaNatura): “Ora abbiamo regole certe e definitive per gestire la Riserva”. Aumenta anche la tutela del laghetto nell'ex Cava Nenni

Fumata bianca. Dopo diciassette anni il Consiglio regionale del Lazio ha deciso di dotare anche Decima Malafede, la riserva più grande tra quelle gestite dall’Ente RomaNatura, d’un proprio Piano d’assetto.

Uno strumento importante

Lo strumento che la Pisana ha deciso di approvare è frutto d’un lungo lavoro, avviato addirittura negli anni 90. Al seguito d’una lunga gestazione era stato redatto un progetto, nel 2003, da cui si è partiti per approvare l’attuale piano d’assetto. “E’ uno strumento importante che fissa regole certe e definitive per la gestione della Riserva - ha dichiarato Maurizio Gubbiotti, il presidente di RomaNatura -  E’ un passaggio storico per una Riserva dove coesistono realtà molto diversificate”.

La complessità della riserva naturale

All’interno dei 6145 ettari che caratterizzano Decima Malafede, ci sono aree naturalistiche d’importanza comunitaria, come il SIC Macchiagrande di Trigoria. Le spallette boschive di Castel Romano e la foresta planiziale di Capocotta. Ma ci sono anche importanti aziende agricole, il Campus BioMedico di Trigoria, realtà come Agricoltura Nuova nate da una storica occupazione delle terre. E, non meno importante, nel suo territorio, sono presenti anche numerosi insediamenti urbani.

Un record della Regione

“Sono estremamente soddisfatto per quello che ormai è l’ennesimo traguardo raggiunto dalla Commissione Agricoltura e Ambiente” ha dichiarato il suo presidente Valerio Novelli (M5s). Nello specifico lo strumento permette di ottenere “un altro grandissimo risultato a vantaggio dell’ambiente e dei cittadini”. In generale poi, la soddisfazione di Novelli, arriva perchè dalla Pisana è arrivato il quarto via libera in pochissimi anni. Il Piano d’assetto del Parco di Decima Malafede, infatti, viene dopo quelli del Parco dell’Appia Antica, dell’Insugherata e del Gran Sasso e dei Monti della Laga. “Credo proprio che in futuro questa legislatura - ha sottolineato Novelli - verrà ricordata come la legislatura dei parchi e questo mi rende particolarmente orgoglioso”.

I risultati ottenuti

Anche dall’Ente di prossimità, ed in particolare dall’assessore municipale all’Ambiente Marco Antonini, l’iniziativa del Consiglio municipale è stata accolta favorevolmente.  “Sono sicuramente contento del fatto che il laghetto della Cava Nenni e la Cava Selcetta siano passati a tutela integrale, cosa che di fatto rappresenta un riconoscimento all’elevatissimo livello di biodiversità che le caratterizza. Sono anche migliorate le norme di gestione dei boschi - ha riconosciuto Antonini, un passato da presidente del WWF Lazio - Mi dispiace invece apprendere che non sia aumentata la tutela della Zolforata e che non sia stato affrontata la questione dei piani aziendali di miglioramento agricolo”. Questioni più tecniche che non cancellano però il risultato a lungo atteso. Per la riserva regionale più grande del Lazio, si apre una nuova stagione. 
 

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