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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Torrino: un’area verde sotto sequestro

Apposti i sigilli sull'area verde assegnata al vivaio Hobby Flora, in zona Torrino Nord. Si contesta il reato di abusivismo edilizio. Ma l'area era stata assegnata all'azienda dal Comune di Roma

Tra Decima, Torrino e Castellaccio insistono due aziende florovivaistiche da moltissimi anni: Lamanna e Hobbyfora. Da tempo, sull’area nelle quali, una di fianco all’altra, svolgono le loro attività, pende un’ingiunzione di sfratto, richiesta dal privato che vorrebbe riprenderne possesso.

Area sotto sequestro. Lamanna ancora non si sa dove verrà trasferito. Hobbyflora invece, ha ottenuto, dal Comune di Roma, la possibilità di spostarsi a poche centinaia di metri, in Piazza delle Costellazioni, una rotonda che si trova a cavallo dei tre quartieri indicati. I lavori per il trasferimento del vivaio, sono in pieno svolgimento. O meglio lo erano poiché, come denuncia il Vice Presidente del Consiglio Municipale Federico Siracusa (IdV) "l’area verde di via Caterina Troiani, che sarebbe stata abusivamente recintata ed oggetto di edificazioni da parte del Vivaio Hobbyfora,  è stata sequestrata dal XII Gruppo dei Vigili urbani”. Le forze dell’ordine “contestano la violazione dell’art. 21 della Legge Regionale 15/2008, riguardante le opere abusive eseguite su suoli di proprietà dello Stato e di altri enti pubblici”, prosegue Siracusa.

La storia del trasferimento. Ripercorrendo la storia dell’assegnazione di quell’area verde, un tempo rientrante nel temuto Punto Verde Qualità di Castellaccio (temuto dai residenti del quartiere e dall’associazione CastellaccioVerde) emergono spunti davvero interessanti.
 “Il 21 maggio 2010 il Consiglio Comunale di Roma aveva deliberato la concessione al vivaio Hobbyflora (Sogepa S.r.l.) di un’area di proprietà comunale in Via di Decima angolo Via Caterina Troiani. Per questa concessione, il Comune di Roma percepisce un canone mensile pari a soli 2.750,00 euro  al mese, in quanto la realizzazione di un’area giochi e la creazione di un museo del giardinaggio con annesso laghetto per promuovere attività didattiche culturali, sono stati considerati i servizi di pubblica utilità che hanno determinato un canone così agevolato ed il mancato pagamento degli oneri di urbanizzazione” sottolinea sempre Siracusa, che aggiunge “Il Comune non ha fatto alcun bando pubblico per assegnare l’area, ma ha proceduto con un’assegnazione ad personam, motivata anche con la finalità di assicurare il sostentamento economico a 12 famiglie che lavorano nell’azienda”.
Una motivazione nobile, anche ragionevole sotto il profilo della coesione sociale. Soprattutto in questo momento. Ma risulta ancora più apprezzabile perché, il Comune, ha pensato di vincolare l’assegnazione ad una serie di opere che, l’azienda, dal canto suo, si era impegnata a realizzare.

Vivaio sotto sequestro

Il progetto del Vivaio.“Nell’area comunale, che inizialmente avrebbe dovuto essere destinata a verde pubblico, è prevista la costruzione di un edificio con una superficie utile lorda pari a 4.284 metri quadrati ed  un’altezza massima di 7,5 metri – riprende Siracusa, che subito aggiunge - Il Vivaio Hobbyflora ha dapprima presentato un progetto che prevedeva la costruzione di un edificio articolato in quattro aree: una superficie vendita e ristoro; un’area per la vendita florovivaistica; un’area destinata a servizi aperti al pubblico con aule didattiche, bookshop e ristoro ed un’area per l’esposizione florovivaistica. Erano previsti ben due punti ristoro (c’è chi dice che sarebbero diventati due nuovi ristoranti), ma dopo la mia richiesta di accesso agli atti presso il Dipartimento competente, il progetto viene modificato e spariscono le attività di ristorazione”.

Abusivismo. In definitiva, sembrerebbe quasi, stando alle dichiarazioni del Vice Presidente del Consiglio Municipale, che ci sia stata una modifica non autorizzata nel progetto originario. E, dal momento che l’area è stata messa sotto sequestro per abusivismo, verrebbe da pensare che, il vivaio Hobbyflora, intendesse allargarsi oltre misura. Tutto da dimostrare. Di certo rimane il fatto che, in questo momento, i sigilli rimangono.
 

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